Wednesday, September 26, 2007

L- Qiu Xiaolong: La misteriosa morte della compagna Guan

11 maggio 1990; il corpo senza vita della bella Guan viene ripescato nel canale Baili, alle porte di Shangai; potrebbe trattarsi di un semplice omicidio a sfondo sessuale, ma la vittima ha ricoperto, in vita, l’onorevole carica di “lavoratrice modello della nazione” (1), e le indagini vengono affidate alla squadra “casi speciali” del dipartimento di polizia.
I pezzi grossi propendono per una soluzione politica del caso, ma l’ispettore Chen Cao, incaricato delle indagini, decide di scandagliare la vita privata della lavoratrice modello, disobbedendo agli ordini dei superiori, e mettendo così a rischio la propria carriera…

Interessante e ben scritto, a dispetto di una certa mancanza di ritmo, (non giova la scelta non molto originale né del tutto azzeccata, di inserire poesie classiche cinesi che facciano da contrappunto all’azione), il romanzo trae gran parte della sua forza dalla genuinità dei personaggi (ben definiti o appena schizzati mantengono, tutti, grande coerenza e credibilità) e dalla apprezzabile tendenza a scandagliare il funzionamento di quei meccanismi di potere quotidianamente impegnati in operazioni di controllo, intimidazione e censura, che saranno forse più scoperti e lampanti nella Cina comunista, ma di certo non mancano neppure nell’occidente democratico…

Ispirato ad una storia vera, “La misteriosa morte della compagna Guan” è il primo di una serie di romanzi aventi per protagonista l’ispettore Chen Cao; l’autore Qiu Xiaolong, è nato a Shangai nel 1953; dal 1989 vive a Saint Louis, negli Stati Uniti dove insegna letteratura cinese all’università; i suoi romanzi sono stati giustamente presentati come “il modo migliore per conoscere la Cina moderna”.
Ambientati in un momento di grandi cambiamenti, narrati dal punto di vista del filo-occidentale (ma attento alla cultura tradizionale cinese…) e filo-democratico Chen Cao, i romanzi di Xiaolong, molto amati (probabilmente anche per ragioni politiche, dato che l'autore sembra incarnare perfettamente la singolare figura del comunista pentito e redento...) negli Stati Uniti, sono tradotti in tutto il mondo.
Il romanzo “La misteriosa morte della compagna Guan”, Nominato all’Edgar Award 2001 come miglior poliziesco d’esordio ha vinto lo stesso anno il prestigioso Anthony Award come miglior giallo.

I romanzi di Qiu Xiaolong sono editi in Italia da Marsilio.


(1)I “lavoratori modello della nazione” sono esempi e veri e propri punti di riferimento per un’intera categoria professionale (il “lavoratore modello”più noto al pubblico occidentale è sicuramente il minatore russo Stakanov)


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Tuesday, September 18, 2007

M- Mark Knopfler: Kill to get crimson

In uscita il 17 settembre “Kill to get Crimson” di Mark Knopfler; occupato in una intensa carriera da solista fin dallo scioglimento degli acclamatissimi “Dire Straits”, Knopfler ha saputo svestire senza esitazione i panni (in verità scomodi fin dall’inizio, se si pensa ai toni sarcastici coni quali ci si riferiva alla musica commerciale in brani quali “money for nothing”) dell’icona del pop/rock disimpegnato, per re-inventarsi cantautore in album sempre vagamente confidenziali, ricchi di atmosfere blues, country, folk (irlandese come in “Golden Heart”, ma anche sud-americano come nella splendida “letters from Paraguay” dall’ottimo “Shangri-la”), e marcati accenti americani.

Aperto a varie suggestioni, ma sempre attento alla ricercatissima dimensione strumentale, Knopfler ha confezionato quasi una dozzina di album (tra colonne sonore, lavori da solista, ed una prestigiosissima collaborazione con “Chet Atkins”, generalmente considerato il padre della chitarra country moderna), tentando arrangiamenti e strumentazioni diverse, dagli anni ottanta ad oggi.
Reduce da una collaborazione con la cantante Emmylou Harris (il risultato della quale, contenuto nell’album “All the roadrunning” è uscito nel 2006, subito seguito da un DVD di registrazioni dal vivo), segnata da un uso forse eccessivo delle basi elettroniche, l’inglese torna alle sonorità analogiche (anzi, spesso molto “artigianali”) alle quali ci ha abituati nell’attesissimo nuovo album “Kill to get crimson”.
Vario ed imprevedibile, “Kill to get crimson”, rifiuta ogni tinta unitaria, permettendosi di spaziare tra brani acustici che ammiccano qua e là al Dylan meravigliosamente arrangiato di Desire (si pensi per esempio a “Let it all go”, melodicamente vicina ad “Isis” ), lenti come la splendida title track, brani riconducibili alla tradizione folk europea quali “Madame Geneva” ed il bel tre quarti "Secondary Waltz", tracce dal suono twangy come "We can get wild", pezzi springsteeniani come “True love will never fade”, ballate jazzate come “The scaffolders wife”, chiaramente debitrici di certo pop inglese degli anni ’60, largamente orchestrato e con velleità quasi sinfoniche.
Calda, confidenziale, volutamente meno roca del solito la bella voce di Knopfler.

Un meraviglioso album, che stupisce per la varietà dei timbri e delle coloriture.

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Wednesday, September 05, 2007

L- Gianrico Carofiglio: Testimone inconsapevole

Bari, fine anni ’90; il giovane, ma già cinico e disilluso avvocato Guido Guerrieri sta attraversando un momento difficile; cacciato di casa dalla moglie Sara, un po’ per le sue mille infedeltà, un po’ per essere diventato un uomo mediocre, il protagonista si ritrova sull’orlo di una terribile crisi di depressione accompagnata da ansia e fobie varie.Abbandonato il proposito di seguire una cura psichiatrica (il medico aveva esordito prescrivendo una vasta gamma di antidepressivi assortiti, accompagnati dal consiglio di non leggere il bugiardino ), Guerrieri decide di farcela con le sue forze; sulla via della guarigione incontrerà la bella Margherita, e si troverà coinvolto nel difficile caso di Abdou Thiam, immigrato senegalese ingiustamente accusato di omicidio…

Ben scritto e credibile (anche se qua e là tradisce un certo romanticismo dell’autore che sembra non farcela a creare un alter ego cinico fino in fondo), accurato nella descrizione dei momenti di crisi (di Guido, ma anche di Margherita), ironico, scorrevole, certamente piacevole, “Testimone inconsapevole” rappresenta uno dei pochi esempi di “Legal Thriller” (1) all’italiana; costituito da una miscela di fatti personali del protagonista e trascrizioni di sedute in aula (ottimi i dialoghi) , che sommergono totalmente la dimensione di “thriller”, il romanzo funziona nonostante l’autore non produca un “colpevole alternativo” ( protagonista e lettore sono troppo presi dall’esigenza di scagionare l’innocente senegalese per farci caso… ).

L’autore Gianrico Carofiglio, barese, classe 1961, magistrato per professione, ha esordito sulla scena letteraria nel 2002 con “Testimone inconsapevole”; insignito del premio bancarella 2005 per il romanzo “Il passato è una terra straniera”, è una delle voci di maggiore successo della letteratura gialla italiana contemporanea.
A “Testimone Inconsapevole” di G. Carofiglio hanno fatto seguito “Ad occhi chiusi” (2003) e “Ragionevoli dubbi” (2006) entrambi aventi per protagonista l’avvocato Guido Guerrieri.

Il romanzo “Testimone Inconsapevole”, di Gianrico Carofiglio è edito da Sellerio.

(1) In un intervista rilasciata al Camilleri Fans Club (leggibile all’indirizzo http://www.vigata.org/altri_autori/cfc_carofiglio.shtml )Carofiglio, interrogato sulla scarsa diffusione del Legal thriller in Italia ha così commentato: “il "legal thriller" è legato al processo di tipo accusatorio che in Italia esiste da poco più di dieci anni, mentre nei paesi anglosassoni ha una storia di secoli.”

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Sunday, September 02, 2007

L- Jean Patrick Manchette: NADA

Un commando di terroristi composto da cinque uomini ed una donna organizza il rapimento dell’ambasciatore americano a Parigi; nonostante le mille precauzioni prese, e l’esperienza dei partecipanti, l’azione va storta, e, senza aver messo le mani sul riscatto, i terroristi si trovano barricati in una villa di campagna, circondati dalla polizia, e costretti ad accettare un tragico destino…

Assolutamente modernissimo nell’amara analisi dei rapporti tra fanatismo politico (quello nel quale, ci dicono, ogni concezione rivoluzionaria finisce per sfociare…) e deliberata violenza, tra idealismo, disillusione, cinismo, e semplice opportunismo(1), tra violenza dei singoli (per quanto organizzati), e violenza delle istituzioni (destinata a vincere nonostante il sacrificio dei protagonisti…), NADA ha comunque un andamento molto lineare, e piuttosto prevedibile; completamente sommerso dall’aspetto riflessivo/politico, il romanzo soffre un po’ per le carenze dell’intreccio, e, almeno da un punto di vista narrativo, non è da segnalare tra le opere più riuscite di Manchette.

Dal romanzo Nada di Jean Patrick Manchette è stato tratto (con la collaborazione dell'autore, in sede di adattamento) l'omonimo film(2) diretto da Claude Chabrol, ed interpretato da Fabio Testi (non del tutto credibile nei panni di un personaggio navigato e maturo come quello di “Bueneventura Diaz”) e Mariangela Melato.

Nada, di Jean-Patrick Manchette è edito in Italia da Einaudi.

Il film “Sterminate gruppo zero” di Claude Chabrol è distribuito da “mondo”, collezione “Cinema mon amour”.


(1) E d’altronde il tema non è del tutto nuovo nella storia del noir, tanto è vero che “La vita è uno schifo”, primo romanzo della trilogia nera di Léo Malet, prendeva per personaggio proprio un ex criminale politico, divenuto poi un semplice bandito…

(2) in Italia il titolo è stato fantasiosamente trasformato in “Sterminate Gruppo Zero



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