Tuesday, April 28, 2009

L- Sergio Paoli: Rumori di fondo

Un uomo sopravvissuto alla seconda guerra mondiale, convinto che “la memoria, se non la usi, si arruginisce” (p. 16), impartisce una personalissima lezione di storia alla nipotina dodicenne; una figlia si sottrae, in via assolutamente temporanea, all’ossessivo controllo della vecchia madre; un elettricista sull’orlo dell’alcolismo, ma deciso a cambiare registro, pur rendendosi conto di aver lavorato nella casa sbagliata porta a termine l’impianto per il gusto delle cose ben fatte; fermo in coda alla ASL un uomo perde memoria del suo passato; un giovane parroco in partenza per la missione riscopre la bellezza delle piccole cose; l’incontro tra due vecchi pensionati sfocia in tragedia quando la rievocazione dei tempi della scuola riaccende antiche gelosie; un operaio in pensione caduto vittima della televisione torna sul luogo di lavoro e finisce per commettere un omicidio; al termine di un lucido ed amaro dialogo con una puttana, un poliziotto decide di ritrovare se stesso; demoralizzata in seguito ad un insuccesso, una donna misteriosamente impegnata all’interno della metropolitana chiede al suo capo un cambio turno; un amante delle radio d'epoca conosce su internet una donna che forse è sulla sua stessa “lunghezza d’onda”; in un momento di perfetta tranquillità, un uomo riceve l’inaspettata telefonata d’addio della donna amata; dopo aver salvato una ragazza in difficoltà, un vecchio fumatore viene aggredito da una banda di ragazzini; un misterioso killer tenta di ripulire la città facendo fuori qualche protettore ogni tanto; due amanti dall’intesa sessuale perfetta traslocano, pieni di vergogna, quando scoprono di essere stati ascoltati per giorni dall’intero vicinato; un uomo terribilmente abitudinario si sottrae in maniera inaspettata al ruolo di vittima di una candid camera “sexy” che avrebbe rischiato di rovinargli la vita; un impiegato delle poste svolge nel tempo libero il lavoro inevaso pur di evitare la distruzione delle raccomandate rimaste in giacenza troppo a lungo; un maratoneta invecchiato ma non sconfitto porta a termine la sua “missione”; due giovani sconosciuti, avversari sul campo da calcio, si riscoprono amici alla fine di una partita; tornata a casa dopo lungo tempo, una ragazza riesce ad incrinare i rapporti tra sua madre e il resto dei parenti; spaventata dalla prospettiva di perdere un hard-disk, una donna saluta un tecnico come grande benefattore; l’intera città impazzisce per le “merci” di un rigattiere in grado di restituire il tempo perduto; un vecchio manager si ritrova solo in punto di morte, e tutti i suoi averi finiscono in mano ad un fortunato cameriere; per punire il mondo “ricco”, caduto preda di una virtualizzazione sempre più ampia, e ormai incapace di compiere azioni “reali”, “il buondio” (p. 89) distrugge tutte le fonti energetiche in grado di generare elettricità, e il mondo “povero” si ritrova, così, alla pari…

C’è tutto questo in Rumori di fondo (2007), prima raccolta dell’allora esordiente Sergio Paoli (ormai giunto alla sua seconda prova con il romanzo noir Il ladro di sogni), e molto di più: venticinque racconti ironici, morali, spesso metaforici, ben congegnati, sorprendenti, divisi tra suggestioni apocalittiche (Piccole vie delle città di mare, Il gioco), brevi incursioni nel noir (Italia uno, Piccoli rancori, Principe di Savoia), parentesi introspettive, riuscitissime pagine personali, brani solcati da una vena piacevolmente surreale (si pensi per esempio a Il rigattiere, nel quale si respira un’aria alla Etgar Keret), venticinque brevissime “storie di ordinaria follia” che rimandano, come in un calco negativo costruito attraverso l'accostamento di osservazioni minute ma mai casuali, l’immagine di un mondo disturbato da continui "rumori di fondo" (perfettamente evocati dalla citazione di All Along the Watchtower, posta in epigrafe) e sempre sull’orlo di un tracollo (non tanto economico quanto psicologico); una società all'interno della quale sportività, amicizia, comprensione e impegno quotidiano (laico, come nel caso dell'elettricista o del dipendente delle poste protagonisti di Il Pomeriggio dell'elettricista e Compiuta Giacenza, o religioso, come quello evocato dal missionario padre Alfio di Vite Difficili) tornano in primo piano e si impongono come unica possibile alternativa all'inciviltà, alla distruzione, alla morte dell'umano.

La raccolta Rumori di Fondo di Sergio Paoli, il cui ricavato è stato destinato al “Progetto Barra” promosso dall’Associazione onlus “Rio Säo Francisco”, è edita in Italia da L’autore Libri.

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Friday, April 24, 2009

L- Joyce Carol Oates: Acqua Nera


“…perduti, Senatore? Questa strada è così…” “….Ti ho detto di non preoccuparti, Kelly!”… un’occhiata di sbieco, un sorriso stiracchiato che raggrinzava gli angoli degli occhi venati di sangue… “arriveremo a destinazione, e ci arriveremo in tempo”(1)

4 luglio, metà anni ’90. Grayling Island, Maine. Una lucida Toyota nera corre a tutta velocità lungo uno sterrato; è sera, e gli alberi flessi verso l’interno riducono drasticamente la visibilità. L’uomo al volante, un senatore degli Stati Uniti, un uomo grande e rassicurante, un guidatore aggressivo e alticcio, macina la strada con aria sicura: gli restano solo pochi minuti per raggiungere il traghetto che porterà lui e la sua nuova giovane amica Elizabeth “Kelly” Kelleher, una ventiseienne appena conosciuta nel corso di un esclusivissimo party, verso la terra ferma; verso una stanza d’albergo. Poi, nel bel mezzo di una curva, i pneumatici smettono di mordere il fondo polveroso e l’auto, impazzita, sfonda un vecchio guard-rail arrugginito, esce di strada e finisce nell’acqua nera e fonda dell’“Indian river”.
A vederlo dall’alto dello sterrato lo si sarebbe detto un innocuo fiumiciattolo, poche dita d’acqua quasi stagnante, e invece li corso d'acqua è abbastanza profondo da inghiottire la Toyota e togliere la vita alla giovane Kelleher, rimasta incastrata.

Ispirato al vergognoso incidente di Chappaquiddick(2), che segnò la fine della carriera politica del senatore “Ted” Kennedy (altrimenti probabile candidato alla Casa Bianca nel corso delle seguenti elezioni presidenziali) Acqua nera rappresenta, nelle intenzioni dell’autrice, il prototipo delle relazioni tra uomini maturi e "in vista" e giovani donne innamorate.
La narrazione in prima persona alterna ricordi e riflessioni, impressioni e brani di dialogo in una serie di schegge temporalmente confuse (sempre più confuse man mano che la coscienza abbandona la ragazza e i ricordi le affollano la mente mescolandosi e correggendo la sua imprecisa visione della realtà per darle un ultimo barlume di speranza), come tasselli disordinati di un malconcio mosaico che il lettore, abbandonato nell’auto con la ragazza morente, non può fare a meno di ricostruire.
Opera lucidissima, claustrofobica e disturbante, Acqua Nera concilia sperimentazione linguistica e critica politica(3) e sociale(4) in un piccolo terribile, perfetto congegno narrativo.

Il romanzo Acqua Nera di Joyce Carol Oates è edito in Italia da Il Saggiatore (NET).


(1) Joyce Carol Oates, Acqua Nera, Anabasi, Milano 1993, p. 32.
(2) Il 18 luglio 1969 un’automobile guidata da Edward “Ted” Kennedy uscì di strada finendo in uno dei canali dell’isoletta di Chappaquiddick; l’incidente costò la vita a Mary Jo Kopechne (già segretaria di Robert Kennedy durante le presidenziali del 1968), che avrebbe chiesto, secondo alcune testimonianze più o meno attendibili (al party dal quale i due si erano appena allontanati erano presenti solo amici, parenti e sostenitori del guidatore: tutte persone che non avrebbero esitato a mentire pur di proteggere la reputazione di un “uomo rispettabile”, felicemente sposato), un passaggio all’allora senatore Kennedy.
Il sommozzatore John Farrar, accorso sul posto in seguito al rinvenimento dell’auto, ha dichiarato che la presenza di bolle d'aria nell’abitacolo (fatto deducibile dalla posizione del cadavere) avrebbe permesso alla ragazza di sopravvivere fino all’arrivo dei soccorsi; secondo questa testimonianza la responsabilità della morte di Mary Jo Kopechne sarebbe stata, dunque, completamente imputabile al senatore Kennedy, colpevole (almeno) di omissione di soccorso (trattosi in salvo, l'uomo non pensò a chiedere aiuto, in quanto confuso da un colpo alla testa, o almeno questo si legge nelle sue dichiarazioni dell'epoca). Il 25 luglio del 1969 Ted Kennedy fu condannato, per volontà del giudice James Boyle, a due mesi di reclusione. La pena fu immediatamente sospesa.
(3) Oltre a condannare in maniera esplicita i repubblicani Reagan e Bush Sr., J.C. Oates propone la guerra del Vietnam come simbolo della politica democratica, critica la prima guerra del Golfo e la pena di morte (tentando, in quest’ultimo caso, di portare in luce gli aspetti disumani nascosti dietro alle moderne pratiche di somministrazione della “giustizia” somma…) ecc.
(4) Tra i temi trattati spicca quello del confronto generazionale, soprattutto in ambito morale: una delle principali, inutili, preoccupazioni della morente ventiseienne Elizabeth Kelleher, è infatti quella di di convincere sua madre di “non essere una facile”...

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Monday, April 20, 2009

L- J.G. Ballard: Un gioco da bambini



“In una società totalmente sana, l’unica libertà è la follia”(1)


James G. Ballard, settantottenne, capostipite della New Wave della “fantascienza” inglese e scrittore dall’influenza letteraria incalcolabile (sicuramente molto più ampia dei confini di genere) è morto ieri, domenica 19 aprile, stroncato da una lunga malattia(2). Con l’occasione, Nonsolonoir propone ai suoi lettori la (ri)lettura di Un gioco da bambini, romanzo minore, “semplice”, ma attraversato da tutti i temi centrali delle opere “maggiori” del maestro.

È il 25 agosto 1988 quando il dottor Richard Greville, consulente psichiatrico della polizia metropolitana, è chiamato ad indagare sul misterioso “massacro di Pangbourne” avvenuto il 25 giugno dello stesso anno: nella super lussuosa area residenziale di Pangbourne, a metà strada tra Reading è Londra, tutti gli adulti (circa 25 persone tra proprietari, guardie, donne delle pulizie e insegnanti privati) sono stati uccisi nel giro di pochi minuti, e tutti i ragazzi (13 maschi e femmine di età compresa tra gli 8 i 17 anni), sono scomparsi senza lasciare traccia. L’ipotesi di un rapimento di massa sembra sempre meno credibile, considerato che non ci sono state richieste di riscatto, ma intanto, a due mesi dal massacro, la polizia continua a brancolare nel buio. Solo il cinico sergente Payne sembra avere le idee chiare sui fatti del 25 giugno e, pian piano, riesce ad imporre la sua ricostruzione al dottor Greville; ma a volte la verità è tanto atroce da non poter essere rivelata al pubblico: così il coinvolgimento dei due uomini nelle indagini si ritrova appeso a un filo, e la loro credibilità a rischio…

Romanzo brevissimo o racconto lungo, Un gioco da bambini mette in scena, attraverso il filtro vagamente moralista, ma scettico, incredulo, scientificamente sterile del dottor Greville, la (ri)nascita del male all’interno di un cosmo pulito e ordinato, dominato dall’affetto e depurato dalla noia, dal dubbio, dall’incertezza e dal dolore, come prodotto di un’ineliminabile possibilità negativa sepolta nell’animo umano(3).
Lo stile secco, lucidissimo, scarsamente descrittivo e anti-decorativo(4), non concede tregua: il lettore è costretto a fronteggiare la realtà verissima e bruciante di quegli impulsi oscuri sempre pronti a travolgere la moderna società borghese(5).

Il romanzo Un gioco da bambini di James G. Ballard è edito in Italia da Feltrinelli.



(1) James G. Ballard, Un gioco da Bambini, Anabasi, Milano 1993, p. 86.
(2)L’autore aveva confessato ai lettori, nella sua recente autobiografia The Miracles of Life, di essere affetto da una malattia terminale.
(3)Quell’inner space che ha sostituito, nella riflessione ballardiana, lo spazio extra-terrestre (ovvio mascheramento della minaccia militare “esterna”) tanto caro alla fantascienza classica, è poi la mente potenzialmente distorta e patologica (si veda, per esempio il romanzo Crash, oggetto della nota trasposizione cinematografica firmata David Cronenberg, o la raccolta di racconti The Atrocity Exibition), luogo di una minaccia "interna" che è perennemente in agguato.
(4)L’intero intreccio del romanzo è ricostruito a posteriori dal lettore, posto di fronte alle scarne annotazioni del dottor Greville.
(5)Non si tratta tanto di “crisi dei valori”, ma di psicopatologia (anche di gruppo), come limite, cessazione di ogni controllo morale; malattia talvolta auto-indotta, scelta come forma di ribellione, di rivolta contro la scarsa libertà e il forzato benessere del "mondo degli adulti", contro una "sanità" che è bieca, brutale omologazione.

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Thursday, April 16, 2009

L- Joe R. Lansdale: Il lato oscuro dell'anima


Pubblicata su sugarpulp una recensione del romanzo Il lato oscuro dell'anima di Joe R. Lansdale.
La recensione è leggibile qui.

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Monday, April 06, 2009

L- Valerio Evangelisti: Nicolas Eymerich, inquisitore


Those trees in whose dim shadow
The ghastly priest doth reign

The priest who slew the slayer,
And shall himself be slain.(1)

Thomas Babington Macaulay Lays of Ancient Rome


Saragozza, 1352. Il domenicano padre Agustín di Torrelles, inquisitore generale del regno, fulminato dalla peste, si è spento nel palazzo dell’aljaferia, ma non senza lasciare disposizioni: preoccupato dal possibile passaggio dell’inquisizione all’ordine francescano caro al re Pietro IV, ha designato come suo successore, in aperta violazione delle regola imposta da Clemente V (che fissava un’età minima di 40 anni per i sommi inquisitori), il giovane confratello Nicolas Eymerich.
Inizialmente poco convinto, Eymerich, vittima dell’ambizione, accetta la carica, e si ritrova coinvolto in un’indagine relativa a un misterioso culto pagano diffuso tra le donne della zona…

Università del Texas. Oggi. Il trentenne Marcus Frullifer, brillante studioso impegnato in una revisione della teoria degli “psitroni”(2) di Dobbs, ha trovato una soluzione plausibile per tutti i problemi irrisolti della fisica quantistica, e ritiene di poter costruire astronavi mosse con la forza del pensiero e in grado di viaggiare nel tempo. Purtroppo ha qualche problema a convincere i rappresentanti della “scienza ufficiale” della verità delle sue teorie; ben presto, però, i seguaci del reverendo Mallory(3), leader carismatico di un partito dalle chiare mire espansioniste, prendono il controllo dell’università e, allontanati tutti i professori dissidenti, si dimostrano molto interessati ai risvolti pratici delle teorie di Frullifer…

2194. L’astronave psitronica “Malpertius”, alla ricerca di qualche misterioso e antico carico, compie un viaggio intergalattico verso il pianeta Olympus e il 36 d.c., ma, per via di un’imprevista distorsione temporale, viene sbalzata nell’anno 1352. Spinto dal comandante Prometeus a cercare qualche oggetto di valore tale da giustificare le spese del viaggio, il losco abate Sweetlady, medium e capo della spedizione, guida gli uomini dell'equipaggio alla scoperta del pianeta, ma una potenza oscura e insospettabile è in agguato nell’ombra…

Costruito attraverso un meticoloso e puntuale intreccio di tre piani spazio-temporali differenti e nutrito di influenze fantascientifiche, fanta-politiche e apocalittiche, poliziesche, fisiche, astronomiche, parapsicologiche, antropologiche(4), storiche, storico-religiose e psicanalitiche(5) Nicolas Eymerich, inquisitore, primo romanzo di Valerio Evangelisti, trae gran parte del suo fascino dalla convivenze, in una trama accattivante, coerente e incredibilmente avvincente, di una spaventosa mole di riferimenti, spunti e suggestioni provenienti dalla vaga terra di confine che separa l'esoterismo dalla conoscenza storica e scientifica.
Meraviglioso il personaggio di Eymerich, che, erede del razionalismo illuminato che si è lentamente fatto strada nel cristianesimo medievale in contrasto con le tendenze fideistiche, ma nel contempo mostruosamente pragmatico(6), si impone come antenato mitico dei nostri investigatori, e "fondatore" (nel senso antropologico di chi inaugura una pratica culturale o una tecnica) della moderna indagine poliziesca.

Il romanzo Nicolas Eymerich, inquisitore, di Valerio Evangelisti è edito in Italia da Mondadori.


(1)Quegli alberi nella cui ombra scura/ Regnava il mostruoso sacerdote/ che aveva assassinato l’assassino,/ e che sarebbe stato assassinato a sua volta. [traduzione nostra].
(2) Ipotetiche particelle di energia psicchica aventi una massa pari a quella dei neutroni.
(3)Il reverendo Mallory rappresenta il tipico fondamentalista americano: leggendo la sua descrizione vengono in mente i vari Jerry Falwell impegnati, in vista della salvaguardia di “irrinunciabili” valori cristiani, in una serie di crociate improntante ad omofobia, razzismo, antisemitismo ecc...
(4)Ovvio, per esempio, il riferimento a Il ramo d’oro di James G. Frazer, il cui titolo rimanda proprio alla leggenda di Diana Aricina.
(5)Nella definizione del funzionamento degli “psitroni” Frullifer fa riferimento alla nozioni junghiana dell’inconscio collettivo; la resistenza al reverendo Mallory contrappone al fondamentalismo cristiano le teorie dell’eretico-freudiano Wilelm Reich ecc.
(6)Si lascia andare, infatti, ad una serie di atrocità giustificabili solo attraverso l'incrollabile fede nella verità cristiana e la necessità della sua affermazione (e quindi per nulla giustificabili).

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