Wednesday, August 25, 2010

Closed until further notice...


Cari lettori,
dopo quasi cinque anni di attività, questo blog cominciava ad aver seriamente bisogno di una revisione; l'occasione per apportare le modifiche necessarie mi è stata offerta da Paolo Roversi, che mi ha proposto il trasferimento su Hotmag (http://www.hotmag.me). Dopo una serie di valutazioni dei pro e dei contro (questi ultimi quasi esclusivamente legati a motivi sentimentali) ho deciso di accettare.
Grazie ad una migrazione più rapida di quanto previsto (e, apparentemente, persino indolore) la nuova versione di NonSoloNoir è ora online all'indirizzo http://www.hotmag.me/nonsolonoir.
Tutto il contenuto di questa pagina (che resterà, comunque, aperta fino a quando i gestori di blogger non decideranno di chiuderla) rimarrà sul web in doppia copia; gli aggiornamenti (che riprenderanno al più presto) saranno invece inseriti esclusivamente al nuovo indirizzo.
Grazie a tutti per avermi seguito e a presto (spero), su Hotmag.
Fabrizio Fulio- Bragoni

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Sunday, August 08, 2010

Sebastian Fitzek: Schegge

«Fermo, aspetta, rimani qui. Voglio stringerti forte.»
«Ma che hai ora... piangi?».
«Ascolta, lo so che può sembrare assurdo, ma noi dobbiamo farci una promessa».
«Va bene, quale?».
«Se uno di noi dovesse morire – aspetta, lasciami finire, ti prego – deve mandare un segno all'altro».
«Cioè deve accendere la lampada?».
«In modo che sappiamo che, nonostante tutto, non siamo soli. Che ci pensiamo, anche se non possiamo vederci».(1)

Alzi la mano chi non ha mai sofferto a causa di abbandoni, perdite, rotture, lutti, sensi di colpa...
Certo, da qui a decidere di eliminare la memoria di ogni trauma, il passo è lungo, sopratutto se, per farlo, è necessario cancellare tutti i ricordi, per poi re-inserire solo quelli positivi.
È questa la questione che affligge il berlinese Marc Lucas, avvocato impegnato nel sociale, reso improvvisamente “instabile” da un terribile incidente; ma la sua indecisione non dura a lungo: giunto ad un passo dall'accettare l'offerta del folle dottor Bleibtreu, sperimentatore nel campo delle neuroscienze, Lucas lascia la clinica privata nella quale ha passato appena un paio d'ore, per trovarsi di fronte a un'inspiegabile verità: non è lui ad aver dimenticato il mondo, ma è il mondo ad aver dimenticato lui...

Ispirato alle ricerche di Mark Bear, scienziato del "Massachusets Institute of Technology"(2), “Schegge”, terzo romanzo del berlinese Sebastian Fitzek, è un solido thriller psicologico dai risvolti soprannaturali, che può contare su un intreccio volutamente e dichiaratamente surreale, complesso, ricco di depistaggi, incidenti e colpi di scena, ma abbastanza ben congegnato da permettere una perfetta ricomposizione (e ricostruzione) finale(3).
Se da un punto di vista stilistico non c'è molto da segnalare, a parte la scrittura precisa, minimale (ma, in questo caso, non scarna) e rapida (anche grazie alla bella traduzione di Claudia Crivellaro) imposta dai canoni del genere, è dal  punto di vista strutturale e meta-narrativo, che il romanzo dà il massimo, a partire dalla spaesante anacronia iniziale(4), e fino al chiarificante finale, che risolve tutte le apparenti incongruenze dell'intreccio. Ed è proprio in virtù di questa dimensione "sperimentale", che non rallenta la lettura (il lettore è avvisato: il romanzo tende a monopolizzare l'attenzione fino all'ultima pagina...), né guasta la fruizione “ingenua”, che “Schegge” si impone come uno dei migliori psyco-thriller dell'anno.
Da segnalare il pioneristico sistema di marketing virale messo a punto dalla casa editrice Elliot, la quale ha voluto accompagnare l'uscita di “Schegge”, con la creazione di due "dispositivi" -un particolare sito internet e un numero telefonico dedicato(5)- che, mimando l'inserimento del lettore all'interno della diegesi e l'annullamento del confine realtà/finzione, assecondano la vocazione meta-narrativa del romanzo.



(1)Sebastian Fitzek, “Schegge”, Elliot Edizioni, Roma 2010, p. 10. Traduzione di Claudia Crivellaro.
(2)Cfr. ivi, p.352 .
(3)Le proteste di chi considera il finale del romanzo “poco credibile” suonano piuttosto sconvolgenti considerato il mondo distortamente fiabesco (casa isolata nel bosco, protagonista moribondo ecc. ecc.) evocato nelle prime pagine...
(4)Il tempo dichiarato -quell'“Oggi” che fa da sottotitolo al semplice “1” che apre il primo capitolo “reale” del romanzo- cozza con l'espressione verbale al passato remoto; la frattura del piano temporale è comunque destinata a chiarirsi, sul finale, come trascrizione stilistica di un'opposizione interno/esterno, “tempo dei corpi”/....
(5)Link e numero di telefono sono stati inseriti nel libro in posizioni altamente strategiche...

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Hugues Pagan: Operazione Atlanta


Una mia recensione del romanzo "Operazione Atlanta", di Hugues Pagan, è stata pubblicata su SugarPulp (http://www.sugarpulp.it/critica/operazione-atlanta-di-hugues-pagan).

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Tuesday, July 20, 2010

Fabio Beccacini: Sushi sotto la mole


Novembre 2009. L'emotivamente disastrato(1) commissario Paludi è di ritorno da un viaggio a Santo Domingo che, purtroppo, non si è rivelato “rilassante” come avrebbe dovuto.
Incapace di lasciarsi alle spalle i problemi personali, il commissario ha passato 12 giorni ad ubriacarsi solo, sulle spiagge o nei bar.
E, a Torino, i criminali non hanno certo atteso il suo rientro, o la soluzione dei suoi problemi personali, per ricominciare a darsi da fare: atterrato all'aeroporto di Caselle, Paludi non viene accolto da uno stuolo di parenti “pentiti” o trepidanti fidanzate, ma da un sottoposto, -il fido ispettore Anastasi- pronto a passargli gli incartamenti riguardanti quello che sembra un misterioso duplice omicidio: due cadaveri senza nome sono appena stati ritrovati nella cantina non accatastata di un lussuoso stabile di Corso Matteotti; una cantina ingombra di acquari pieni zeppi di pesci tropicali morti...

Costruito con stupefacente precisione ambientale -la ricostruzione eccede il semplice particolare geografico(2), per lanciarsi, qua e là, in una riuscita satira di costume legata agli usi locali(3)...-, piacevolmente citazionista(4), e chiaramente debitore della profonda cultura cinematografica dell'autore(5), “Sushi sotto la mole”, terzo romanzo di Fabio Beccacini, e seconda avventura del ciclo dedicato al “commissario Paludi”, rilegge con tecnica inedita un intreccio da romanzo poliziesco classico in un “quasi-giallo” che si apre con il reperimento dei cadaveri, e prosegue con indagini, errori, false piste, rivelazioni, depistaggi, agnizioni ecc., e che è fortunatamente privo, per scelta programmatica (in fondo la verità “torinese” bonariamente rilevata dall'autore è proprio quella relativa all'ipocrita frattura tra convenzioni borghesi di facciata e comportamento reale), di tutte le pacificanti distorsioni sociali tradizionalmente legate al genere.
Così, l'autore consegna ai lettori un romanzo che racconta la Torino contemporanea (e non solo(6)), in maniera realistica e prestando la massima cura al dettaglio ambientale, intrattenendo, e senza ipocrisia.
E il risultato convince.

Il romanzo "Sushi sotto la mole", di Fabio Beccacini, è edito da Fratelli Frilli editori.


(1)Paludi ha un'ex moglie che forse ama ancora, un figlio adolescente che quasi sicuramente non capisce più, e una sensuale fidanzata con la quale rischia di rompere da un momento all'altro.
(2)Da via Montebello al quartiere Vanchiglia, da San Salvario a corso Matteotti e il Valentino, la Torino di Beccacini è frutto di osservazioni quotidiane, precise e attuali.
(3)Beccacini, originario d'Imperia ma Torinese d'adozione, concilia, con gusto e misura, la conoscenza approfondita degli “indigeni” con l'occhio distaccato (e giustamente ironizzante) del "forestiero"...
(4)Da “Scerbanenco” a “Lucentini” da James Ellroy a Calvino, dal noir francese anni '40 a “Viale del tramonto”, le citazioni utilizzate nel romanzo non sono semplici indici dei gusti dell'autore, ma funzionano come contro-testo (esemplare il caso di “Lucentini”: attraverso la semplice "nominazione", l'autore rievoca quella frattura interno/esterno, verità/convenzione sociale tipica dei salotti torinesi narrata -forse per la prima volta- da Fruttero e Lucentini nel loro “La donna della domenica”) o contribuiscono a caratterizzare i personaggi...
(5)È vero, oggi, la scrittura di genere tende ad essere destrutturata, e dato che nel cinema, e in particolare in quel non-genere di consumo che è l'action, il montaggio per pezzi brevi si è imposto come modo di narrazione obbligato, l'assunzione del cosiddetto “stile cinematografico”, anche per la facilità di creazione di suspence ed effetti sorpresa (tutti accorgimenti tecnici che l'autore dimostra di aver ben assimilato, servendosi dei classici movimenti parallittici e dei consueti mutamenti di punto di vista, scelte di focalizzazione e tempi verbali), è diventata una mossa comune e piuttosto “facile” per gli autori di polizieschi (così come il rilevare il “carattere cinematografico” della scrittura è diventato un punto saldo (ma debole) della critica di genere); in questo caso, però, l'influenza cinematografica non si riduce ai dialoghi felicemente sboccati (chiaramente influenzati dal poliziesco post-tarantiniano), e alle citazioni: la qualità visiva delle sequenze (si prenda, per esempio, quella iniziale), porta alla sperimentazione di alcuni inediti effetti "depistanti", tra i quali spicca un riuscitissimo occultamento della distanza temporale attraverso la descrizione di spazi omogenei o contigui...
(6) Si veda il riemergere, tra le righe, di temi temi quali il precariato, la pillola abortiva RU486, la tragedia della Thyssenkrupp, il terremoto di Haiti ecc.

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Thursday, July 15, 2010

Intervista a Alan D. Altieri


Una mia intervista a Sergio "Alan D." Altieri è stata pubblicata sul numero di luglio di Milano Nera Mag.

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Wednesday, July 14, 2010

Intervista su Liberi di Scrivere


E' con grandissimo piacere (residua incredulità, e rinnovata autostima) che vi annuncio di essere stato intervistato dall'ormai mitica Giulia, ideatrice del portale "Liberi di Scrivere".

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Tuesday, July 13, 2010

Christopher Brookmyre: Un mattino da cani


Una mia recensione del romanzo "Un mattino da cani", di Christopher Brookmyre, è stata pubblicata su Milano Nera.
(http://www.milanonera.com/?p=6447)

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Wednesday, July 07, 2010

Serge Quadruppani: Le Furiose



Una mia recensione del romanzo "Le Furiose", di Serge Quadruppani, è stata pubblicata su Milano Nera.
(http://www.milanonera.com/?p=6391)

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