Tuesday, March 10, 2009

L- Angelo Petrella: Napoli Nera


Recentemente riproposti in edizione tascabile nel volume Napoli Nera, Cane Rabbioso e Nazi Paradise, primi due romanzi del giovane noirista napoletano Angelo Petrella.

In Cane Rabbioso (2006), uno sbirro napoletano corrotto e tossico, poeta di sinistra e assassino a tempo perso, si trova costretto, per sottrarsi ad un’ingiusta accusa di omicidio, e per non essere eliminato da alcuni amici che fanno parte di un misterioso gruppo fatto di uomini dell’esercito, della polizia, della digos e dei “servizi”, un gruppo segreto che “esiste da sempre, è sempre esistito” ed “esisterà sempre”(1), a passare al contrattacco: lo farà a modo suo, con l’aiuto di massicce dosi di alcol e stupefacenti, senza paura di sporcarsi le mani, e cogliendo l’occasione per far saltare la testa di un capo “poco attento alle sue esigenze”…

Lo stile del romanzo è rapido, anti-descrittivo(2) ritmato, spezzato. Le frasi dalla sintassi deformata, pronunciate o pensate ad alta voce da un individuo costantemente sottoposto all’effetto di stupefacenti, rimandano perfettamente la “chimica” interiorità del protagonista e trascinano il lettore in una vicenda tanto veloce, bruciante, (positivamente) disgustosa, freddamente razionale, da permettere (e anzi quasi forzare) la rivalutazione di un personaggio totalmente scorretto e immorale.

In Nazi Paradise (2007) “Dux”, giovane ultrà che pratica la violenza calcistica in maniera programmatica, naziskin e hacker accusato di truffa informatica (si parla di “un paio di operazioni fatte su due conti scoperti del Monte dei Paschi di Siena”(3), per un totale di oltre 20 mila euro), viene ricattato da un commissario della polizia di Napoli che vuole servirsi delle sue doti per recuperare, nel corso di una chiassosa festa di compleanno di giovani borghesi, dei dati sepolti in un hard-disk quasi inaccessibile. Ma Dux sarà poi in grado di mimetizzarsi tra i figli dell’alta borghesia napoletana? E aiutare la polizia non vuol dire forse tradire i camerati? E, ancora, perché due rispettabili poliziotti dovrebbero arrivare a ricattare un giovane disadattato? Non sarebbe più facile servirsi di qualche agente?

La sintassi da “esaltazione tossica” di Cane Rabbioso cede il passo, in Nazi Paradise all’auto-narrazione informale, colloquiale, gergale, limitata, di un protagonista violento e politicamente insopportabile, ma ancora pronto ad imparare dalla vita e quasi commovente nella sua assoluta, innocente, ignoranza.
Sulla interessante trama gialla di Nazi Paradise, narrato, come Cane Rabbioso, in prima persona, ma rispetto a questo meno estremo e violento, e dunque considerato, da alcuni recensori, meno efficace, si innestano gli insospettabili motivi del romanzo di formazione: il fulcro del secondo lavoro di Petrella non sta infatti tanto nel gradevolissimo intreccio spionisticio, nel racconto di un tradimento dei compagni, o di una serie di tradimenti subiti, quanto nella dura e incerta maturazione del giovane Dux attraverso una serie di difficili scelte morali.

L'agilissimo (ma originale e riuscitissimo, tematicamente e stilisticamente) volume Napoli Nera è edito da Meridiano Zero.


(1) Angelo Petrella, Cane Rabbioso, in Napoli Nera, Meridiano Zero, Padova 2009, p. 40.
(2) La familiarità con i luoghi appiattisce quasi completamente, o spinge in secondo piano, lo spirito di osservazione; è dunque corretto rendere, come fa Petrella, e con lui tutta una serie di autori nuovi e vecchi del nero internazionale (non a caso proprio all’interno del poliziesco il minimalismo ha trovato alcune delle sue prime applicazioni “popolari”), il disinteresse dei personaggi nei confronti del loro ambiente vitale, attraverso l’eliminazione dei brani descrittivi.
(3) Angelo Petrella, Nazi Paradise, in Napoli Nera, Meridiano Zero, Padova 2009, p. 69.

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