L- Léo Malet: Baraonda agli Champs-Elysees
Nestor Burma, titolare dell’agenzia investigativa Fiat Lux, terminato un lavoro da guardia del corpo per l’attrice americana Grace Stanford, si gode il meritato riposo in una stanza del prestigioso hotel Cosmopolitan. Invitato da Marc Covet, cronista del quotidiano Crépuscule, alla prima del film Le pain jeté aux oiseaux, il detective si sdebita accompagnando l’amico a casa della vecchia diva Lucie Ponceau, protagonista del film, tornata sugli schermi dopo una lunga assenza. Arrivati a casa di madame Ponceau, una villa uscita dritta dritta da Viale del tramonto, cronista e investigatore trovano l’anziana diva moribonda; accorsi sul luogo i poliziotti di Florimond Faroux recuperano una grande quantità di oppio, e, quando i medici stabiliscono che la donna è morta per intossicazione, il caso viene archiviato come suicidio.Le circostanze fanno pensare al gesto di una donna insicura e incapace di accettare il passare degli anni, ma Nestor Burma vuole vederci chiaro; poi, quando alla prima vittima ne seguono altre due, entrambe collegate al mondo del cinema, anche il commissario Faroux è costretto a riaprire le indagini…
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Il romanzo Baraonda agli Champs-Elysées, di Léo Malet, è edito in Italia da Fazi.
(1)L’inizio della Nouvelle Vague, come movimento sviluppatosi intorno alla ormai mitica rivista Cahiers du cinéma, viene convenzionalmente fatto risalire al 1959 quando la vittoria del film “I quattrocento colpi” di Francois Truffaut e la presentazione di pellicole quali A bout de souffle di Jean-Luc Godard, Hiroshima mon amour di Alain Resnais ecc., al festival di Cannes, imposero all’attenzione del pubblico una nuova generazione di registi.
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