Tuesday, March 18, 2008

L- Joe R. Lansdale : La lunga strada della vendetta

Immagine:Batman in copertina al numero 27 di “Detective Comics”

Vicolo buio. Un giovane tossicodipendente raccoglie la gamba mozzata di un uomo ferito da un “pirata della strada”, la usa per percuotere la vittima fino allo stordimento, fruga nelle tasche del malcapitato estraendone un portafogli e si allontana portandosi via arto e contanti; poco più avanti una donna che è stata violentemente sbalzata su un muro è ridotta ad una poltiglia sanguinolenta; il ragazzo si guarda intorno, raccoglie una borsetta ed esce dal vicolo con aria naturale. Un poliziotto si avvicina; il ragazzo abbandona la gamba mozza e si da alla fuga, corre, salta un paio di recinzioni, sembra fuori pericolo, ma un colosso vestito di nero ferma la sua corsa avvolgendolo nel suo ampio mantello. E’ Batman…

Joe R. Lansdale, autore che non ha mai nascosto il suo amore per il pulp classico (letterario, ma evidentemente anche fumettistico) stupisce i lettori di tutto il mondo cimentandosi nella stesura di una frenetica ed iper-violenta (1) avventura inedita del supereroe nato nel 1939 dalla fantasia di Bob Kane e Bill Finger(2). Scritto con un rispetto quasi da filologo per le notizie sul passato di Batman stabilite nel corso di una quasi settantennale carriera fumettistica, La lunga strada della vendetta, mette a confronto (con una tecnica al limite tra il cinematografico (3) ed il fumettistico (4)) il supereroe, con un misterioso pirata della strada (o almeno così pare…) che si aggira per le strade di Gotham a bordo di una misteriosa Thunderbird nera.
Buona l’idea di approfondire la psicologia di Bruce Wayne (generalmente molto piatta nelle avventure di Batman); discreto, ma ampiamente accettabile se valutato secondo i canoni del fumetto, lo stile.
Un romanzo divertente.

La lunga strada della vendetta di Joe R. Lansdale è edito in Italia da BD.(5)


(1)Il gusto per il particolare scabroso, ben lungi dal rappresentare un tratto collaterale del pulp, rientra invece nella definizione del genere anche da un punto di vista lessicale; facendo affidamento sull’insensibilità tipicamente moderna verso le immagini macabre (quasi una forma di adattamento a decenni di telegiornali…), l’autore recupera, per le sequenze relativi agli omicidi, i toni eccessivi e guignoleschi tipici dello splatter cinematografico, producendo, talvolta (come nel caso della già citata gamba usata come mazza per stordire il suo legittimo proprietario) immagini di grande effetto.
(2)Batman apparve per la prima volta sul numero 27 di Detective Comics (maggio 1939); secondo le dichiarazioni del creatore Bob Kane, il supereroe era nato come incrocio tra lo Zorro interpretato da Douglas Fairbanks e Sherlock Holmes, e le sue ali (in seguito divenute un mantello) erano disegnate secondo lo schema dell’ ornitottero di Leonardo da Vinci.
(3)Ogni sezione del romanzo è introdotta dall’immaginario dettaglio di un cambio che passa ad una marcia superiore; data l’innegabile influenza esercitata dal cinema di genere sulle storie a fumetti, e dalle storie a fumetti sul cinema di genere, non ci sembra che introducendo queste contaminazioni, l’autore si sia allontanato dal progetto iniziale di scrivere un romanzo-omaggio con toni e tecniche da storia illustrata…
(4)La sezione nella quale il sistema solare viene paragonato ad un motore, scritta con lo stile (ahimé) mediocre e le generalizzazioni coraggiosamente imprecise delle didascalie dei fumetti potrebbe davvero essere uscita da una storia illustrata…
(5) Nel catalogo di BD compare anche il volume Laggiù nel profondo che raccoglie un romanzo di Joe R. Lansdale e la sua trasposizione a fumetti (firmata Luca Crovi e Andrea Mutti).

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1 Comments:

At 3:29 PM, Anonymous Anonymous said...

oh fabri son fra imma gino sia questo il libro di batman di cui mi parlavi...complimenti per il blog!

 

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