Monday, November 05, 2007

L- Léo Malet: Morte a Saint-Michel

Il "Quartiere Latino" nel 1942, in un acquerello del pittore surrealista tedesco "Wolfgang Lettl" (http://www.lettl.de/)

Parigi, V Arrondissement; quartiere latino.
La giovane aspirante attrice Jacqueline Carrier (momentaneamente impiegata, per mantenersi agli studi, come spogliarellista in costume medievale…)(1) si mette in contatto con l’agenzia investigativa “Fiat Lux” per indagare sul misterioso suicidio del suo fidanzato, lo studente Paul Leverrier.
Leverrier, unico figlio di un noto ginecologo, si è tolto la vita con un colpo alla testa, apparentemente senza motivo.
Nestor Burma, annoiato per via del poco lavoro e per la momentanea assenza della sua segretaria Helène ( vittima di una fastidiosa febbre asiatica…), incontra la bella Jacqueline e, nonostante sia convinto che si tratti di un suicidio(2), accetta di occuparsi del caso, con l’intenzione di dare alla ragazza quella certezza che i poliziotti, retorica a parte, non si sono preoccupati di darle…
Buttatosi nell’indagine per dimostrare l’assenza del benché minimo mistero, il detective si trova ben presto ad aver a che fare con il solito mucchio di cadaveri, i soliti personaggi loschi o pittoreschi, bugiardi o ironici, cinici o innamorati…

Il punto di forza di questo romanzo di Malet (ma il discorso vale anche per le altre opere del ciclo dei “nuovi misteri di Parigi”) è, ancora una volta, da rintracciare nella capacità di evocare (o ri-evocare), con pochi tratti, le meravigliose atmosfere della Parigi a cavallo tra gli anni ’40 ed i ’50, la città in bianco e nero dei film di Carné (3), di Melville, quella del rififì e del milieu; d’altra parte, l’idea dell’autore di ambientare ogni romanzo in un diverso arrondissement, come per una visita turistica alla città, sotto l’eccezionale guida dell’ esperto, navigato, ironico, incredibile Burma, sembra confermare questa ipotesi.
Non mancano i consueti riferimenti a luoghi reali, (ed in particolare locali di surrealista memoria), che conferiscono all’opera effetti metanarrativi interessanti, se non proprio inediti(4), e l'introduzione di materiale letterario esterno (5); i personaggi, descritti con la consueta ironia non finiscono mai di stupire; l’intreccio ben costruito mette in difficoltà e sorprende anche i lettori più attenti…

Il romanzo “Morte a Saint-Michel” di Léo Malet è edito in Italia da Fazi.


(1) Nel corso dell’opera il cinico e “antiborghese” Burma si dimostra inspiegabilmente bacchettone; a indagine conclusa farà infatti in modo di procurare a Jacqueline fondi sufficienti per abbandonare la sua indecorosa professione….
(2)L’autopsia del medico legale non lascia infatti alcun dubbio: a premere il grilletto è stata proprio la mano di Paul Levverier.
(3)Molto interessante, da un punto di vista “ambientale”, il meraviglioso “Mentre Pargi dorme”, che mostra una città illividita e svuotata dalla guerra, quasi come la Berlino del rosselliniano “Germania anno zero”.
(4) Nella descrizione del cabaret “Colin des Cayeux”, in rue du Haut-Pavé (un tempo “Il Poeta Impiccato” ), dove Jacqueline si esibisce nel già citato “spogliarello medioevale”, Burma segnala la presenza, sul muro, del programma di un vecchio reading di poesie sul quale compare, tra gli altri, il nome di Léo Malet.
Il narratore intra-diegetico cita così, come in Cervantes, il narratore extra-diegetico.
Per quanto riguarda l’aspetto metanarrativo dell’opera di Malet si veda anche il romanzo “La notte di Saint-Germain-des-pres”.
(5)Fantastico l'inserimento della poesia "Una martire..." da "I fiori del male" di Baudlaire, che sembra trasportare il lettore verso i tratti più guignoleschi della storia...

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