Wednesday, October 03, 2007

L- Jean-Patrick Manchette: Fatale

La misteriosa ed avvenente Aimée Joubert arriva nella piccola cittadina portuale di Bléville fingendosi interessata all’acquisto di una piccola proprietà; introdotta ai notabili della città dall’ignaro notaio Lindquist (convinto, o almeno così pare, più dall’aspetto fisico della bella Joubert, che dalla sua aria rispettabile), la donna può dar corso ad i suoi complessi progetti criminali, ma la sordida realtà della cittadina trasforma la sua avarizia ed il suo egoismo in sete di giustizia…

Scritto nel 1977, Fatale è la storia della redenzione incompiuta ed impossibile della bella Aimée, divenuta killer un po’ per rabbia ed un po’ per caso, uscita incensurata da otto delitti, ed infine costretta a ravvedersi al contatto con la terribile realtà di una piccola città, nella quale, a dispetto (o per merito) delle piccole distanze e del basso numero di abitanti, le miserie e le ipocrisie del vivere borghese (1) sembrano amplificate in maniera intollerabile…
Lo stile è secco e scarno(2), la narrazione fluida e cinematografica (l’autore non dichiara mai, ma mostra…).
Ambientato in un piccolo universo completamente nero e marcio(3), irrimediabilmente condannato e realista in maniera quasi dolorosa Fatale è forse uno dei romanzi più radicali ed onesti di Manchette.

Il romanzo “Fatale” di Jean-Patrick Manchette è edito in Italia da Einaudi.


(1)Esemplare l’uscita di scena del ricco industriale, pronto a protestare la propria innocenza fino all’ultimo…

(2)In “Fatale” Manchette abbandona tutte quelle citazioni musicali che arricchivano, in maniera più o meno importante ed esplicita i romanzi precedenti (in “Posizione di tiro” si poteva ritrovare un vero e proprio sottofondo musicale, in “Principessa di sangue” una serie di citazioni Be-bop ed un omaggio a Clifford Brown e Richie Powell , in “Piccolo Blues” una esplicita riflessione sul “Cool Jazz” ) ; I personaggi, (coerentemente con il progetto dell’autore) sembrano non avere tratti fisici o caratteriali, vizi o abitudini, ma semplicemente posizioni economiche e sociali…

(3)
La critica ha giustamente accostato la Bléville di Manchette alla Poisonville del romanzo “Piombo e sangue” di Dashiell Hammett (in effetti la cittadina francese non ha nulla da invidiare alla sua corrispondente americana); l’omissione di quel riscatto possibile che nel romanzo di Hammett era offerto dal protagonista alla città di Poisonville, e dunque al mondo intero, segna però la differenza, garantendo al romanzo di Manchette grande coerenza ideologica e radicalità…

Labels: , , , , , ,

0 Comments:

Post a Comment

<< Home