L- Gian Carlo Fusco: Duri a Marsiglia

La lingua è un glorioso pastiche di i italiano, calabrese, francese, castigliano, vividamente colloquiale (e dunque anche versatile), aperta e resistente al guignolesco, al macabro, al grottesco; l’intreccio (minimo rispetto alla costruzione e forse ri-costruzione(2) dell’atmosfera di una Marsiglia ormai perduta, popolata da piccoli truffatori,Bambù, Macrò, prostitute, capi mafiosi in abiti stravaganti (e relative pupe), sgherri coraggiosi, fedeli, insubordinati, poliziotti duri, citroen nere, pernod e pistole...), pur popolato dai soliti chlichés (ma comunque rimescolati: si confondono infatti nell'opera i toni picareschi e quelli decadenti, un certo fare da intellettuale e anzi da aspirante scrittore incompreso alternato a pose da gangster e aspirante pugile...), permeato da quel romanticismo tipico del nero francese, è scorrevole, credibile, ironico, piacevole.
Scritto nel 1974, “Duri a Marsiglia” si confronta con grande intelligenza e maturità con i classici del genere noir del versante francese (come non pensare alle opere di Simonin e Le Breton, ai film di Melville e Verneuil…), rivisti e corretti alla luce di uno stile veramente fortunato.
Indimenticabili i dialoghi e meraviglioso il personaggio del protagonista, ragazzo in bilico tra "I fiori del male" e "Piccolo Cesare".
“Duri a Marsiglia” di Gian Carlo Fusco è edito da Einaudi.
Labels: Charles Fiori, Gian Carlo Fusco, Le Breton, Letteratura, Letteratura Francese, Letteratura Italiana, Letteratura Noir, Simonin
2 Comments:
adoro la collana StileLibero Noir, ma questo titolo mi manca...
ho cambiato blog:
sonniloquio.blogspot.com
ma il link al tuo nonsolonoir è sempre presente, continua a scrivere!
cheers, Stefano
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