L- James Crumley: L’ultimo vero bacio
Metti che la tua vita sia andata a gambe all'aria.
Che l'ultimo vero bacio sia roba di anni e anni fa.T'addentri per le strade
Tracciate da dementi, passi davanti ad alberghi
Chiusi chissà da quanto, a bar che invece
Ce l'hanno fatta, ai turpi tentativi della gente del posto
Di dare all'esistenza un colpo d'acceleratore.
Di ben tenuto ci son solo le chiese.Settant'anni
Ha compiuto quest'anno la galera.L'unico prigioniero
E' sempre dentro, e non sa più cos'ha fatto...
(Richard Hugo, Sfumature di grigio a Philipsburg)
Col permesso di Trahearne, il detective accetta allora un lavoro a breve termine, mettendosi sulle tracce di Betty Sue Flowers, la bella figlia di un’attempata barista, scomparsa da casa dieci anni prima.
Le speranze sono poche, anche perché le piste sono ormai fredde, ma Shugrue (che ben presto fa del caso una questione personale) non risparmia le sue forze(1), ed in breve si trova invischiato in un mistero tanto fitto e complesso da cogliere persino lui alla sprovvista…
Il protagonista C.W. Sughrue, moderno moralista, ma di chandleriana memoria (come un Marlowe in abito da cowboy privato di gran parte dei punti di riferimento), è sempre pronto a nascondere i suoi sentimenti (2) sotto un artefatto cinismo che non regge all’esame dell’occhio attento del lettore;la miscela di personaggi, ambienti, intreccio e stile è perfetta, l’effetto meraviglioso.
Segnato, da un punto di vista tematico, dalla conoscenza (forse anche dall’“assidua frequenza”) dei romanzi di Raymond Chandler da un lato (3) (ed in particolare di “il grande sonno” che è forse il punto più alto della narrativa noir del periodo classico (4)), e dalla movimentata vita dell'autore, spesa un po' nell'esercito, un po' sui resti del vecchio west, dall'altro, proposto per una pregevole trasposizione cinematografica che sarebbe stata firmata da Robert Altman (regia) e Walter Hill (Sceneggiatura), sfortunatamente naufragata, apprezzato da lettori occasionali, scrittori, cultori del genere o neofiti, “L’ultimo vero bacio” è stato spesso indicato come il più importante e rivoluzionario noir moderno.
Impedibile per tutti gli amanti del genere, consigliato anche ai semplici curiosi...
Il romanzo “L’ultimo vero bacio” di James Crumley è edito in Italia da Einaudi.
(1) Perfettamente in linea con il pragmatismo tutto americano dei detective della vecchia scuola, Sughrue descrive (nel romanzo “Una vera follia”) il suo metodo come un insieme di “balle e lavoro di piedi”; in “l’ultimo vero bacio”, comunque, le balle spettano soprattutto ai vari clienti, mentre il lavoro del detective si riduce ad un lunghissimo inseguimento in automobile attraverso molti stati…
(2) La prospettiva particolare offerta al lettore dalla narrazione in prima persona, attraverso la quale si finisce ovviamente per instaurare un rapporto privilegiato con il personaggio, permette di ridimensionare l’aria da duro del narratore-protagonista; questo, a dispetto delle suo fare da cinico dimostra un realtà un affetto forse persino immotivato per i personaggi “deboli” quali il bulldog Fireball, il vecchio Trahearne (…), e Betty Sue.
(3)Curioso, per chi abbia in mente “Il grande sonno” un confronto tra quell’ amicizia virile che sembra legare, sulle prime, Sughrue e Trahearne e quella (messa forse in risalto nella versione cinematografica Hawks-Bogart) tra Philip Marlowe ed il vecchio Sternwood… Su molte altre affinità, decisamente meno marginali, è bene tacere, al fine di non rovinare la sorpresa ai lettori…
Labels: James Crumley, Letteratura, Letteratura Americana, Letteratura Noir, Sughrue
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