C- Francis Ford Coppola: Un’altra giovinezza
Per una strana intuizione il vecchio professore si reca a Bucarest, dove ha intenzione di togliersi la vita il giorno di pasqua; appena uscito dalla stazione, viene però colpito da un fulmine.
I medici non hanno dubbi: Le possibilità di sopravvivenza del vecchio professore sono quasi nulle, eppure Dominic, condotto in un ospedale ed affidato alle cure del professor Stanciulescu (Bruno Ganz, recentemente collaboratore di Alexandra Maria Lara in “La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler” di Oliver Hirschbiegel), porta presto a termine una miracolosa guarigione.
Incuriosito dalla condizione del paziente, il professor Stanciulescu, tiene sotto controllo Dominic ( momentaneamente privo dell’uso della parola) e comincia a notare, su questo, i sintomi di un rapido e vistoso processo di ringiovanimento.Nonostante le attenzioni di Stanciulescu , che tenta di tenere nascosta la sua scoperta, la voce si diffonde ed i nazisti, interessati al fenomeno, cercano di entrare in possesso del professor Matei per farne una cavia da laboratorio; il vecchio e pacifico Dominic (che, a forza di ringiovanire, dimostra non più di trentacinque anni) si inventa allora una nuova vita come latitante nella neutrale Svizzera…
Rimasto in Svizzera dopo la fine della guerra Matei (sopravissuto anche grazie alla complicità del suo “doppio” malvagio e freddamente razionalista, nato, o meglio “scoperto” come effetto collaterale della scarica del fulmine), prosegue i suoi studi di linguistica, poi l’ incontro con Veronica (una donna assolutamente identica alla perduta Laura) completa la sua seconda giovinezza “fisica” con una seconda giovinezza “intellettuale”.
(1) Il romeno Mircea Eliade (Bucarest 1907, Chicago 1986), romanziere e saggista, è uno dei più noti esponenti della “fenomenologia religiosa”. Nei suoi studi, collegati al vasto movimento dell’ irrazionalismo europeo, Eliade proponeva, in risposta alla crisi “esistenziale” dell’uomo occidentale moderno, un recupero di antiche forme di misticismo e di “destorificazione”.
Il “doloroso”divenire mondano, all’interno del quale l’uomo agisce “profanamente” (conducendo così una esistenza inautentica) è illusorio e doloroso.
Per sottrarsi all’irrealtà della durata profana l’uomo deve immergersi, sempre più profondamente, nel sacro.
Da ricordare, tra i saggi di Eliade “Il mito dell’eterno ritorno” (Classici Borla), “Lo sciamanismo” (Bollati Boringhieri), “Tecniche dello Yoga”(Bollati Boringhieri).
(2) le lunghissime sequenze oniriche / allucinative presenti nel film sono segnalate e risolte con curiose sovraimpressioni (e mai con il ricorso ad effetti speciali esagerati o parentesi "digitali"...) ecc, che contribuiscono a conferire alla pellicola una meravigliosa aria "retrò"
Labels: Alexandra Maria Lara, Bruno Ganz, Cinema, Cinema Americano, Coppola, Mircea Eliade, Tim Roth
0 Comments:
Post a Comment
<< Home