Sunday, July 02, 2006

L- Barry Gifford : Port Tropique

Franz Hall è un americano che vive di contrabbando a Port tropique, nell’America centrale; quando nel paese scoppia la rivoluzione, e Raoul, leader dei rivoltosi, sale al potere, i traffici subiscono un rallentamento; Franz decide allora di tentare la fuga con mezzo milione di dollari in una vecchia valigia.

Resosi conto del rischio che sta correndo torna sui suoi passi e cerca la protezione di Raoul, quindi, dato lo scarso successo ottenuto, lascia nuovamente Port Tropique per recarsi negli Stati Uniti; ma i vecchi compari sono già sulle sue tracce…

Frammentato in una serie di brevissimi capitoli, Port Tropique riconferma la predilezione di Gifford per una narrazione cinematografica e stratificata (si veda anche il post riguardante “Cuore Selvaggio”), che però mal si applica a questo breve romanzo, sbilanciato nella dimensione della memoria, e fermo ad una piatta esteriorità che non rende certo giustizia ai personaggi.
Quasi totalmente privo di trama, stilisticamente meno radicale del più noto “Cuore selvaggio”, e certo non favorito dalla brutta, e tutt’altro che ineccepibile traduzione (es: “il serpente passò la valigia a un uomo sulla barca di cui Franz non riuscì a scorgere il viso, e questi la portò sottocoperta” pg. 24 ) nella quale è riproposto da “Einaudi”, Port Tropique delude e annoia.

“Port Tropique” di Barry Gifford è edito da Einaudi nella collana “Stile libero- Noir”.

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