Saturday, May 20, 2006

L- Léo Malet: Il sole non è per noi


André “Dédé” Arnal è un’orfano di sedici anni; disegnatore di talento, ma privo di conoscenze, ed incapace di procurarsi un ingaggio, vive di stenti, mantenendosi con i rari sussidi dello zio.
Scontati due mesi di galera per vagabondaggio, il giovane si trova nuovamente su una strada.
Essendo quasi completamente a secco si vede costretto ad accettare l’offerta di lavoro di un operaio conosciuto in un bar, entrando così a lavorare in cantiere, finché, diffusasi la voce di un suo prossimo licenziamento, simula un infortunio tentando di truffare l’assicurazione.

Durante una delle visite al compiacente e complice medico incaricato delle sue cure, André conosce Fredo ed entra rapidamente a far parte di una banda di ragazzini.
Ipoteticamente destinato alla redenzione ed alla salvezza grazie all’amore di Gina (sorella di Fredo), il ragazzo non è in grado di sottrarsi al suo tragico destino.

Romanzo di un’indicibile crudeltà (quella del mondo stesso semplicemente elevata a progetto estetico), dominato da giovani personaggi disperati, “Il sole non è per noi” riporta in primo piano quell’anima, quella riflessione etico-politica della quale il noir francese si è sempre fatto portatore.
Il delitto (mai giustificato, ma giustamente trattato secondo i suoi aspetti sociali) ha un che di doloroso per i personaggi che delinquono (così come violenza e crudeltà, estreme, ma estremamente reali, sembrano travalicare la volontà individuale).
Il destino, un destino opprimente e scuro (lo stesso sole sembra non essere così caldo e brillante, come non risplendesse affatto per i poveri protagonisti), è l’unica vera regola del mondo, e di fronte alla sua grandezza i personaggi non possono fare altro che inchinarsi o soccombere.


Scritto verso la fine degli anni ’40, “il sole non è per noi” è il secondo capitolo della “trilogia nera” di Léo Malet.

“Il sole non è per noi” è edito da Fazi.

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