Friday, April 14, 2006

C- Wim Wenders: Nel Corso Del Tempo (Im Lauf Der Zeit)


Bruno, detto “King of the road” ripara proiettori cinematografici “a domicilio” nei vecchi cinema di paese sperduti lungo il confine tra la Germania dell’ovest e quella dell’est; Robert, detto “kamikaze” è uno psicologo del linguaggio appena separatosi dalla moglie che tenta di suicidarsi gettandosi a fiume con la sua automobile sotto gli occhi di Bruno.
Dall’incontro casuale dei due uomini soli nasce un’amicizia silenziosa ma profonda (quel genere di amicizia virile tipica dei film di Wenders che i critici hanno frettolosamente banalizzato parlando di omosessualità latente), e Robert, abbandonata la sua automobile nel fiume, si unisce a Bruno.
I due non hanno niente in comune, se non la condizione di uomini “senza donne”, e un’infanzia difficile alle spalle, eppure lungo il loro girovagare, trovano nel contatto reciproco motivazioni sufficienti per tentare di risolvere i rispettivi problemi esistenziali.
Il cinema, rappresentato nei suoi aspetti artigianali, meccanici, umili, contrapposto al cinema come merce di lusso balza fuori dalle sequenze in interno (limitate, o quasi alla descrizione del lavoro di Bruno) come un terzo protagonista.
Il tempo di cui parla il titolo è un tempo soggettivo e reversibile, il tempo del cinema e dell’interiorità, ben rappresentato dal ritorno al passato dei due protagonisti che sembra legato allo spazio fisico percorso.
Vivamente sconsigliato a chi non ami il cinema d’autore (le 2 ore e 48 di pellicola rendono la visione un’impresa per pochi spettatori ben motivati), “Nel corso del tempo” è un road movie girato letteralmente “sulla strada”, con la macchina da presa in spalla, pronta a piegarsi agli incontri occasionali, alle suggestioni del paesaggio, agli umori dei protagonisti; non giudica, ma mostra, e semmai evoca i temi ancora caldi del nazismo, della Germania divisa in due, e anche quelli non politici (ma non per questo meno impegnati e impegnativi) della solitudine, dell’amicizia, di un certo malessere esistenziale, risparmiando allo spettatore gli odiosi clichées del road movie all’americana (il viaggio è sì una “fuga”, ma anche una costrizione, un esilio volontario dei due protagonisti, ma anche luogo di una solitudine forzata che ben traspare dalle parole di Robert).
Da segnalare, oltre ai meravigliosi quadri in esterno (veri e propri capolavori di composizione, mai creati o ri-creati, ma semplicemente “scoperti” in natura), la sequenza delle ombre cinesi, ovvio omaggio del regista all’era pre-cinematografica e paleo-cinematografica.
Girato in un meraviglioso bianco e nero e ben accompagnato dalle musiche degli “Improved Sound Limited” che scandiscono gli umori dei due protagonisti, nel corso del tempo è un’opera complessa e ricca di spunti diversi, e certamente uno dei capitoli più alti della produzione del primo Wenders.

Nel corso del tempo è stato recentemente pubblicato in edizione speciale (2 dvd + un cd contenente la colonna sonora) da “Ripley Home Video”.

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