Thursday, June 15, 2006

L- Jim Thompson: L’assassino che è in me


Lou Ford è il ventinovenne vice-sceriffo della piccola Central City, Texas; è rispettato da tutti, e considerato uno dei migliori ragazzi del posto, irreprensibile nel suo lavoro, sempre pronto a dare una mano, forse leggermente sentenzioso, magari un po’ noioso, ma una gran brava persona.
Quando lo sceriffo Bob Maples lo incarica di andare a dare un’occhiata al villino di Joyce Lakeland (un prostituta di alto livello, che esercita solo in casa, e per pochi uomini facoltosi), ed eventualmente intimarle di lasciare la città, qualcosa dell’ oscuro passato del ragazzo riemerge.
Violento sotto la “lucida” superficie, Ford vede l’occasione di vendicarsi del vecchio Conway, un uomo in vista, una delle maggiori personalità del paese; per farlo non esiterà a liberarsi di un paio di persone, ma presto la realtà comincerà a correre troppo, ed il ragazzo sarà costretto ad agire di nuovo, lucido e razionale, ma definitivamente vittima della “malattia” che sembrava averlo abbandonato da anni.

Narrato in prima persona dal folle Lou Ford, “l’assassino che è in me” procede con un incredibile, lucida, linearità; il lettore non troverà nessuna falla nella fredda e folle razionalità di Ford, trovandosi quasi costretto a seguirlo fino alla tragica, inevitabile conclusione.

La mente criminale, elemento ricorrente in molte opere di Thompson (si pensi a “E’ già buio dolcezza”, “Ancora una notte” ecc.) trova qui una voce di un’altezza, di una precisione sconosciute.
La critica di un certo modo di vivere degli stati del sud, presente anche in altri opere quali “Colpo di spugna” (pop. 1280) trattata con l’ironia alla quale Thompson ci ha abituati, alleggerisce qua e là la vicenda, di per se’ crudissima.
Thompson, come Whitman, “sente l’america cantare” (nella doppia valenza stilistica/tematica), ma se“ognuno canta ciò che si addice a lui, a lei, a nessun altro*”, quello di Ford è piuttosto un urlo, il necessario controcanto al sogno americano.
Da "the killer inside me" è stato tratto l'omonimo film del 1976, diretto da Burt Kennedy.

“L’assassino che è in me” è edito da Fanucci.

*Walt Whitman: I Hear America Singing da Leaves of Grass

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