Sunday, August 17, 2008

L- Juan Bas: Scorpioni in Guazzetto

Lo sfaccendato Pacho Murga, bilbaino di buona famiglia, nonostante i quarant’anni compiuti non ha nessuna intenzione di trovarsi un lavoro, e vive sulle spalle del padre, facoltoso uomo d’affari.
In combutta con un bel giro di scansafatiche, Murga passa la vita tra puntate forti al tavolo della roulette (ovviamente a spese del genitore) e scorribande eno-gastronomiche lungo le vie di Bilbao. La sua vita cambia però quando il padre decide di tagliargli i fondi per costringerlo a darsi da fare: Pacho entra allora in affari con Anton Astigarraga, lunatico alcolista, ma anche esperto chef e geniale ideatore di pinchos(1) sorprendenti (un esempio? “Torrone di foie gras con pinoli, gelatina di bergamotto e granita al caffè di mais”, per pescare a caso tra le centinaia di curiose preparazioni elencate nel corso del romanzo). Insieme Pacho e Anton aprono “Il planisfero di Bilbao”, “il miglior bar di pinchos creativi del pianeta”(2). L’iniziativa sembra destinata ad un grande successo, ma il giorno dell’inaugurazione del locale una minaccia legata al misterioso passato del vecchio chef torna in superficie, e l’ignaro Pacho rischia di rimanere coinvolto…

Uscito nel 2003 e premiato da un grande successo di pubblico in Germania, Francia e naturalmente Spagna, il romanzo Scorpioni in guazzetto del quarantanovenne Juan Bas (i lettori italiani hanno forse avuto modo di conoscerlo attraverso il suo ironico Trattato su postumi della sbornia edito da Castelvecchi nel 2004) viene proposto per la prima volta in Italia dalla casa editrice Alacràn (che si sta lentamente, ma inesorabilmente, affermando come istituzione nel campo del noir in lingua spagnola).
Originario della basca Bilbao, Bas riesce nel difficile intento di criticare, attraverso un romanzo assolutamente comico, gli intollerabili eccessi dei fanatici dell’ETA(3), senza per questo rinnegare la sua patria culturale.
L’indubbia comicità del romanzo, popolato di personaggi esagerati e caricaturali, è purtroppo controbilanciata da uno stile non sempre piacevole, a volte comodamente sboccato, postmoderno in maniera compiaciuta, traboccante di rimandi (a tratti sembrano assolutamente fuori luogo) alla cultura popolare (nei riferimenti cinematografici e musicali ci eravamo imbattuti spesso, quelli fumettistici sono invece pressoché inediti…).
L’intreccio, che si vorrebbe assolutamente sorprendente, ma che in realtà finisce per essere piuttosto prevedibile, soffre un po’ della tecnica narrativa molto convenzionale(4), è assolutamente svalutato dal finale “soprannaturale” ed è troppo appesantito dalle parentesi culinarie… (senza le quali la vicenda non avrebbe occupato più di un centinaio di pagine).
Bello il personaggio di Astigarraga, vero e proprio Edmond Dantès in tenuta da chef.
Originale l’idea, non sempre all’altezza la realizzazione.

Il romanzo Scorpioni in guazzetto di Juan Bas è edito in Italia da Alacràn.


(1)Secondo la definizione dell’autore “I pinchos sono dei piattini di cibo (formaggio, prosciutto, sardine, salame, frutti di mare…) abbinati solitamente a vino o birra e presentati sui banconi o preparati lì per lì e serviti ai consumatori. Sono il corrispondente basco delle tapas con la differenza che nei Paesi Baschi nascono come una sorta di piccoli spiedini e possono presentarsi sotto forma di mini panini o tartine”(Juan Bas, Scorpioni in guazzetto, Alacràn, Milano 2008, p. 276).
(2)Ivi, p. 77.
(3)Ma il discorso, va da se, vale per qualunque lotta, e dietro il romanzo di Bas si intravede un’alternativa democratica e pacifica (che, finché non ci si ferma a pensare, infastidisce un po’, perchè sembra al limite dell'immobilismo reazionario) alle rivendicazioni violente di qualunque gruppo terroristico.
(4)All’azione (quasi nulla) narrata al presente ed in prima persona da Pacho, viene intercalata la lunga rievocazione delle memorie di Anton Astigarraga, con formula cinematografica che sembra non funzionare per il romanzo in questione e finisce per irritare il lettore.

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