Sunday, June 08, 2008

L- Cormac McCarhty: Sunset Limited

BIANCO Ok. Forse ha ragione. Va bene, ecco le notizie che ho da darle, reverendo. Io anelo all’oscurità. Io prego che arrivi la morte. La morte vera. Se pensassi che da morto incontrerei le persone che ho conosciuto in vita, non so cosa farei. Sarebbe la cosa più orrenda. Il colmo della disperazione. Se dovessi rincontrare mia madre e ricominciare tutto daccapo, ma stavolta senza la prospettiva della morte a consolarmi… Be’, quello sarebbe l’incubo finale. Kafka coi controfiocchi.(1)

New York. Un quartiere nero. Un piccolo bilocale composto di cucina e camera da letto in un caseggiato popolare. All’interno due uomini, uno bianco ed uno nero, discutono. Il nero, un ex detenuto che, duramente ferito nel corso di una rissa in galera, e ricoverato in infermeria, ha sentito la voce di Dio, ha appena sventato un tentativo di suicidio del bianco, un professore, deciso a gettarsi sotto al treno “Sunset Limited”(2) della metropolitana di New York. I due uomini, un ateo e un cristiano, discutono, ognuno arroccato sulle proprie posizioni, entrambi poco interessati ad ascoltare, incapaci di qualunque comunicazione e progresso, come in una maieutica spezzata e che infatti non sortisce alcun effetto. Seduti e quasi immobili, come a voler testimoniare l’inutilità di ogni azione(3), il bianco e il nero discutono di teodicea, irremovibili dalle loro posizioni filosofiche assolute ed antitetiche, da manichei (non a caso sono uno bianco ed uno nero(4)), e ripropongono il novecentesco (ma tutt’altro che esaurito) tema della crisi della società borghese, e se cultura (quella razionalista ed occidentale) e fede hanno assunto, nel secolo scorso, connotazioni positive come possibili rimedi al nulla e al male, proiettate nell’universo pessimista e iper-oggettivo (non a caso lo scrittore ha passato i suoi ultimi dieci o quindici anni a discutere con gli scienziati del Santa Fe Institute) di McCarthy, vengono entrambe svuotate da ogni proprietà salvifica e ridotte a livello di semplici visioni del mondo, più o meno oneste(5) e consolanti in maniera inversamente proporzionale, ma ugualmente inutili di fronte alla "realtà delle cose".
Opera che si vorrebbe brillante e disturbante, elegante e fastidiosa, ma che in realtà tratta con una profondità insufficiente questioni molto complesse, Sunset Limited è un racconto dalla palese intenzione filosofica, o, se si vuole, un moderno, ma debole, dialogo platonico che si chiude decretando la fine del mondo delle idee in favore di una dolorosa immanenza alla quale ci si sottrae solamente attraverso la morte.
Curioso che a veicolare una simile visione del mondo sia un americano più che settant'enne apparentemente baciato dalla fortuna...

Scritto nel 2006 come pièce teatrale(6) o “romanzo in forma drammatica”, e finora inedito in Italia, Sunset Limited è in uscita in questi giorni per Einaudi.


(1) Cormac McCarthy, Sunset Limited, Einaudi, Torino 2008, p. 113.
(2)Il nome deriva da un treno che compiva la traversata coast to coast, e ha ragione Dianne C. Luce, a sottolineare nella presentazione dell’opera sul sito ufficiale di McCarthy (leggibile qui) l’aspetto simbolico della questione: “Metaphorically,” si legge nel suo testo, “to ride the sunset limited is to take the mythic train west, […] to sail over the edge of the world” [Metaforicamente, viaggiare sul Sunset Limited significa prendere il mitico treno per l’ovest, […] scavalcare il limite del mondo].
(3)Il bianco protagonista di questo dramma dal sapore vagamente beckettiano sembra la versione aggiornata degli eroi immobili della letteratura novecentesca della crisi: laddove i personaggi di questa si trovavano intrappolati ed impossibilitati a combattere contro una realtà irrazionale (Kafka, Svevo, Joyce ecc. ) e finivano schiacciati da un destino anonimo e soverchiante, il “professore” di Sunset Limited, che è erede della tradizione culturale dell’occidente, ha letto Kafka (e non solo), sa che combattere è inutile, e dunque cerca la fuga nella morte.
(4)Non vi è traccia, in Sunset Limited, di riflessione sulla razza. La presenza del nero funziona secondo il duplice rispetto stilistico e tematico: da un lato permette all’autore di rendere più interessante e vario il dialogo, ricorrendo alle espressioni dialettali ed alla curiosa sintassi dell’americano parlato negli stati del sud (varietà che in italiano si riduce al semplice contrasto tra registro “alto” e “basso” sul piano linguistico-lessicale, e in vere e proprie sgrammaticature, che diventano persino disturbanti, sul piano sintattico), dall'altro sottolinea, riga dopo riga, la distanza tra le due posizioni filosofiche, dandogli una connotazione grafica, visiva.
(5)La propensione dell’autore per la posizione del professore appare lampante.
(6)Le prime rappresentazioni di Sunset Limited sono state a Chicago dove, l’opera ha conquistato, con il suo carattere moderno, quasi sperimentale (si noti, per esempio, l’assoluta mancanza di azione) l’interesse delle più blasonate compagnie Off Brodway.


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