L- William Faulkner: Mentre morivo
La morte naturale della vecchia Addie Bundren da origine ad una lunga e tragica odissea: decisi a seppellire la donna nella natale Jefferson, Mississippi, i familiari si avventurano in carretto (trascinandosi dietro una scia di famelici avvoltoi), incuranti della pioggia torrenziale, ma il loro viaggio sarà segnato dal crollo di due ponti, da un guado finito male, dall’incendio (doloso) di un granaio e dal disinteresse del padre di famiglia Anse…
L’opera è articolata in una serie di brevi capitoli nei quali la narrazione, costruita con modalità analoghe a quelle dello stream of consciousness europeo, viene affidata a turno ai vari personaggi; la scelta del device permette all'autore di creare effetti di dilatazione temporale potenzialmente infiniti, che conferiscono all’avventura (ma forse sarebbe meglio parlare di sventura) dei Bundren un’aria ancora più penosa, operando un chiaro rovesciamento della tradizionale visione ottimista e vitalistica del viaggio inaugurata, in America, da Walt Whitman(1)(ma mutuata da George Sands).
I brevi monologhi interiori che restituiscono la serie degli avvenimenti concorrono alla costruzione degli effetti grotteschi mettendo in scena l’egoismo ed il completo disinteresse dei personaggi, troppo assorti nella valutazione dei propri guai per piangere la morte della propria madre (o moglie), e guidano il lettore fino al terribile finale, nel quale una vena amaramente comica, latente per tutto il romanzo, riemerge con tutta la sua carica graffiante e distruttiva.
Scritto nel
Il romanzo Mentre morivo di William Faulkner è edito in Italia da Adelphi.
(1)si legge nel Canto della Strada:
A piedi e con il cuore leggero mi avvio per la libera strada,
In piena salute e fiducia, il mondo offertomi innanzi,
Il lungo sentiero marrone pronto a condurmi ove voglia.
[…]
Forte e contento mi avvio per libera strada.
(Walt Whitman, Foglie d’erba, Einaudi, ET Poesia, Torino 2002, p. 181)
Labels: 1929, Brunden, Faulkner, Grande depressione, Letteratura, Letteratura Americana, Yoknapatawpha
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