Sunday, June 29, 2008

L- Georges Simenon: Pioggia Nera

Normandia: i signori Lecoeur, titolari di una piccola ditta di tessuti e confezioni, lavorano senza sosta per mantenere se stessi ed il figlio Jérôme. La loro dura ma felice esistenza, spesa tra il negozio di tessuti ed il piccolo bilocale al piano superiore, viene sconvolta dall’arrivo della zia Valérie, una ricca parente decisa a non passare da sola i suoi ultimi anni di vita; intanto la polizia, occupata nella ricerca dell’anarchico Gaston Rambures, controlla il paese. Jérôme, che passa alla finestra la maggior parte della giornata e segue le operazioni è convinto di conoscere il nascondiglio del ricercato, ma non può e non deve darlo a vedere, o, ne è certo, la vecchia e crudele zia rivelerà il segreto alla polizia per incassare la taglia di 20000 franchi che pende sulla testa di Rambures…

Narrata in prima persona da Jérôme, ormai divenuto adulto(1), la vicenda racchiude, in uno spazio incredibilmente contenuto, molte delle tematiche care al Simenon maturo, dallo studio dei legami familiari (esemplare in questo senso, oltre a Pioggia Nera il romanzo I Pitard), all’analisi psicologica dei personaggi, al osservazione di quell' incapacità di accontentarsi(2), di quella speranza di procurarsi una vita più agiata (e che per questo si ritiene indiscutibilmente migliore) che è carattere permanente della moderna borghesia occidentale.
Il romanzo si apre con il passaggio della famigliola da un livello di operosa e felice quasi-povertà all’insopportabile attesa di un’eredità che, i personaggi sembrano presagirlo, molto probabilmente non arriverà mai, ma al fascino della quale non possono e non vogliono sottrarsi.
La zia Valérie, con la sua gioia di fronte alle altrui disgrazie (dal ripetuto fallimento degli scioperi all’avanzare delle indagini su Rambures), con la sua aria di disgustata superiorità nei confronti di nipote e nuora, e la su avarizia, rappresenta perfettamente e senza mai cadere nel caricaturale la vecchia alta borghesia di campagna (o la bassa nobiltà), sempre sul punto di morire e incapace di dimostrare la propria vitalità se non attraverso un odio cieco ed una aggressività i cui sfoghi sono spesso fortunatamente impotenti(3).
I signori Lecoeur, genitori di Jérôme, rappresentano perfettamente sogni, aspettative e preoccupazioni della piccola borghesia manifatturiera dell’epoca: la voglia di emergere, il disinteresse quasi completo per la politica, la paura della polizia, il timore di restare coinvolti ecc.
Le ambientazioni scure e piovose sono semplicemente meravigliose (ma d’altronde questa è una costante dei romanzi “nordici” del Simenon passato oltre le inchieste di Maigret), i personaggi credibili e ben costruiti, e i dialoghi perfetti.

Il romanzo Pioggia Nera di Georges Simenon è edito da Adelphi.


(1)La dimensione incerta del ricordo d’infanzia e la narrazione diretta da parte di uno dei protagonisti della vicenda, che permetterebbero di uscire dalla dimensione del realismo letterario o giustificare incertezze ed imprecisioni nell'intreccio divengono, nelle mani dell'autore, un pretesto per chiarire le impressioni (pure) del bambino, impermeabili alla possibilità del guadagno, con le interpretazioni del Jérôme adulto, ormai completamente disinteressato all’eredità, e dunque molto più obbiettivo dei genitori nel valutare la crudeltà della zia.
(2)Incapacità che Simenon stesso conosceva bene dato che, come testimoniano i critici, l'autore e sua moglie conducevano una vita molto al di sopra delle loro possibilità.
(3)E frustranti, irrisolventi; si pensi a quando, insoddisfatta delle notizie ricevute dal dottor Livet, la vecchia è costretta a sfogarsi con un secondo atto di crudeltà gratuita, e distrugge gli inerti animaletti dell’impotente nipotino Jérôme.

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