
L’ispettore “Luce Schlomo”, ebreo tunisino, indaga su una serie di omicidi avvenuti in ambiente letterario. E’ un caso, o c’è qualcuno deciso a rinnovare la letteratura francese contemporanea?
Lo stravagante investigatore intende prendersela comoda, ma la giovane Mao Linxia, salvata da un recente tentativo di suicidio, si trova coinvolta nei fatti; Schlomo è dunque costretto a darsi da fare per scagionare la ragazza…
Haddad, tunisino, 59 anni tutti (o quasi) passati a Parigi, confeziona un romanzo mediocre, sostenuto qua e là da qualche buona citazione, o da una apprezzabile collocazione ambientale (raramente sostenuta da una descrizione adeguata), una lingua a tratti brillante (ma a volte mostruosamente altisonante e fuori misura, almeno per un romanzo di genere) rispetto alla quale l’inconsistente e poco sviluppata trama gialla (alla quale non giovano i mediocri accenti politici tutt’altro che originali) passa in secondo piano.
Piatti e poco sviluppati i personaggi, detective compreso.
“Le ceneri dell’amante cinese” è edito in Italia da Robin (serie “I luoghi del delitto”).
Labels: Hubert Haddad, Letteratura, Letteratura Francese, Letteratura Noir, Luce Schlomo
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