L- Daniel Pennac: Signor Malaussène
A Belleville tira aria di sfratti, ma per fortuna gli abitanti del posto si sono organizzati, e non hanno nessuna intenzione di cedere agli ufficiali giudiziari; così, tra ragazzini che si fingono crocifissi ad una porta, e pignoramenti truccati, la vita va avanti.
Il commissario Rabdomant è appena andato in pensione, lo zio Stojil è morto in prigione senza aver ultimato la traduzione di Virgilio, Clara è pronta per un nuovo amore, Jéremy si è autoeletto grande drammaturgo e ha spostato tutti i fratelli nel cinema Zebre per “familiarizzare con lo spazio…” e Benjamin , l’eterno fratello, è finalmente destinato a diventare padre; messo in maternità dalla regina Zabo se ne va in giro per le strade di Belleville con la pancia in fuori ed i piedi a papera; tutto per il meglio, insomma, finchè una strana lettera del ginecologo di fiducia (momentaneamente scomparso) getterà Benjamin e Julie nella disperazione più fonda.
Con il pretesto di prendere in consegna una collezione di film che Julie ha ereditato da un amico paterno, i due decidono di partire per il Vercors, ma qualcuno sta tentando di incastrarli, e ben presto Benjamin finisce in arresto; a Parigi, intanto, una serie di prostitute scompaiono dalla comunità della suora Gervaise ( figlia del defunto Van Thian)…
Quarto dei sei romanzi dedicati alla famiglia di Belleville, “Signor Malaussène” è un’opera complessa e di ampio respiro, nella quale tre o quattro misteri paralleli si rincorrono verso l’inevitabile scioglimento finale.
Le citazioni letterarie che impreziosivano qua e là le altre opere sono state rimpiazzate da quelle cinematografiche, più adatte all’ambientazione del racconto (il cinema, inteso come spazio fisico, come strumento di indagine sul reale, ma anche come follia occupa un posto centrale nel romanzo).
Da segnalare il primo capitolo, che, costruito sull’ambiguità, e anzi il “depistaggio”, (si pensi alla prima partita di scacchi descritta ne “il paradiso degli orchi” ) fonda l’effetto sorpresa su toni meravigliosamente surreali.
"Signor Malaussène" è edito da Feltrinelli.
Labels: Letteratura, Letteratura Francese, Malaussène, Pennac
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