L- Pierre Magnan: Il sangue degli atridi
Digne, Provenza. Metà anni ’70. Una serie di omicidi rituali scuote il paesino: le vittime, due giovani rappresentanti dell’alta borghesia locale, un professore ed una vecchia signora, uccise attraverso un’unica, precisa, sassata ad una tempia, non mostrano alcun collegamento evidente. Tra i paesani si diffonde il panico, ma due inquirenti di grande intuito e qualità, il giudice Chabrand e il commissario Laviolette, entrambi “in esilio” nella provinciale Provenza (per motivi politici uno e per lo scarso rispetto dimostrato nei confronti delle gerarchie, l’altro), non hanno alcuna intenzione di lasciare il caso irrisolto, tanto più che uno di loro si ritrova personalmente minacciato dal misterioso assassino.
Scritto nel 1976 dall'allora cinquantaquattrenne provenzale Pierre Magnan, già tipografo, partigiano, impiegato presso una società di trasporti frigoriferi e autore di una serie di romanzi apprezzati dalla critica, ma totalmente ignorati dal pubblico, premiato nel 1978 con il prestigioso “Prix du Quai des Orfèvres”, Il sangue degli atridi segna l’inizio della "vera" carriera letteraria dell’autore.
Lo stile è piacevole, gradevolmente descrittivo(1); l’intreccio è ben congegnato, scorrevole a dispetto di alcuni punti morti, forse un po’ rigido sulla sua intuizione “classica” che costituisce, però, uno degli aspetti più interessanti e originali del romanzo.
Magnan e il suo Laviolette sono stati spesso (e non a torto) paragonati a Simenon e Maigret: in effetti le avventure del commissario di Digne hanno molto in comune con quelle del più noto collega parigino, soprattutto dal punto di vista della tecnica narrativa e delle scelte stilistiche. Ammettendo questa somiglianza (2) ci sembra di fare all'autore un meritato complimento: non sono molti gli autori del panorama europeo a poter reggere il confronto con un maestro come Simenon, soprattutto in un periodo dominato da romanzetti omologati e commerciali come quello in cui viviamo...
Il romanzo Il sangue degli atridi, di Pierre Magnan, è edito in Italia da Robin.
(1) D’altra parte la collana “I luoghi del mistero” alla quale il romanzo, nella sua edizione italiana, appartiene, punta chiaramente sull’“esotismo” delle location, e la scarsità di descrizioni sarebbe accolta, dal lettore, come una grave mancanza.
(2) Quanto affermato non deve trarre in inganno: la somiglianza (che, sia detto per inciso, non costituisce di per se' garanzia di gradimento, almeno per i puristi del noir e per i fanatici del thriller alla ricerca di narrazioni fortemente ritmate) si arresta al livello stilistico e tecnico-narrativo; al di là di questo, Magnan è autore dotato di una sua propria voce particolare, educata, meravigliosamente retrò, piacevolmente ironica (anche per quanto riguarda le questioni politiche).
Scritto nel 1976 dall'allora cinquantaquattrenne provenzale Pierre Magnan, già tipografo, partigiano, impiegato presso una società di trasporti frigoriferi e autore di una serie di romanzi apprezzati dalla critica, ma totalmente ignorati dal pubblico, premiato nel 1978 con il prestigioso “Prix du Quai des Orfèvres”, Il sangue degli atridi segna l’inizio della "vera" carriera letteraria dell’autore.
Lo stile è piacevole, gradevolmente descrittivo(1); l’intreccio è ben congegnato, scorrevole a dispetto di alcuni punti morti, forse un po’ rigido sulla sua intuizione “classica” che costituisce, però, uno degli aspetti più interessanti e originali del romanzo.
Magnan e il suo Laviolette sono stati spesso (e non a torto) paragonati a Simenon e Maigret: in effetti le avventure del commissario di Digne hanno molto in comune con quelle del più noto collega parigino, soprattutto dal punto di vista della tecnica narrativa e delle scelte stilistiche. Ammettendo questa somiglianza (2) ci sembra di fare all'autore un meritato complimento: non sono molti gli autori del panorama europeo a poter reggere il confronto con un maestro come Simenon, soprattutto in un periodo dominato da romanzetti omologati e commerciali come quello in cui viviamo...
Il romanzo Il sangue degli atridi, di Pierre Magnan, è edito in Italia da Robin.
(1) D’altra parte la collana “I luoghi del mistero” alla quale il romanzo, nella sua edizione italiana, appartiene, punta chiaramente sull’“esotismo” delle location, e la scarsità di descrizioni sarebbe accolta, dal lettore, come una grave mancanza.
(2) Quanto affermato non deve trarre in inganno: la somiglianza (che, sia detto per inciso, non costituisce di per se' garanzia di gradimento, almeno per i puristi del noir e per i fanatici del thriller alla ricerca di narrazioni fortemente ritmate) si arresta al livello stilistico e tecnico-narrativo; al di là di questo, Magnan è autore dotato di una sua propria voce particolare, educata, meravigliosamente retrò, piacevolmente ironica (anche per quanto riguarda le questioni politiche).
Labels: Commissario Laviolette, Digne, Letteratura, Letteratura Francese, Luoghi del Mistero, Maigret, Pierre Magnan, Polar, Poliziesco, Provenza, Simenon
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