Tuesday, November 04, 2008

L- Elmore Leonard: Che razza di coppia

Il fragore degli spari echeggiò nello spazio ristretto della stanzetta di mattoni. Terry tese il braccio per portare la pistola all’altezza degli occhi – grossa e pesante com’era, la Tokarev sembrava una vecchia colt calibro 45 – e con la canna fece il segno della croce sui morti.

‘Riposate in pace figli di puttana’ disse, poi si voltò e uscì dalla casa della signora della birra, fermandosi ad aspettare al bordo della strada.” (1)


Ruanda, fine anni ’90. L’“eccentrico” padre Terry Dunn, missionario dell’ordine di San Martin de Porres(2), preso da un momento di sconforto (connesso, probabilmente, alla morte della madre), si vendica di una serie di assassini hutu responsabili del massacro (avvenuto pochi anni prima nel bel mezzo di una funzione) di una sessantina di tutsi rifugiatisi nella sua piccola chiesa, e si vede così costretto a cambiare aria.

Tornato nella natia Detroit il sacerdote viene accolto dal fratello avvocato che, in sua assenza, ha tentato con successo di porre rimedio a qualche piccolo “errore di gioventù”: al momento della sua partenza per l’Africa Terry era infatti accusato di evasione fiscale per aver contrabbandato diversi carichi da 10.000 stecche di sigarette evadendo la tassa di 75 c./pacchetto imposta dallo stato del Kentucky. Il chiarimento della sua posizione legale non basta però a calmare l’ira dei suoi due complici, ancora in attesa della loro fetta di bottino…

Intanto, mentre si riconcilia con i vecchi amici e cerca di organizzare una raccolta fondi per una fantomatica organizzazione umanitaria volta ad aiutare gli orfani del Ruanda, Padre Dunn incontra la trentatreenne Debby, avvenente ex-galeotta, detective privata e aspirante cabarettista, decisa a vendicarsi dell’ex-fidanzato Randy, che l’ha lasciata per sposare una ricca ereditiera.

Terry e Debby decidono di ricattare Randy, che ormai gestisce un ristorante di lusso, estorcendogli 250.000$, ma dietro all'attività di questo c’è un socio silenzioso, e in breve tempo i due si trovano ad avere a che fare con un vecchio boss della mafia di Detroit, e i suoi tirapiedi…


Il romanzo di Leonard è, come di consueto, ironico, caotico, divertente, avvincente, pieno colpi di scena e inaspettati e pirotecnici rovesci, subplots (molti dei quali semplicemente abbozzati con funzione di depistaggio del lettore (3)), incroci, ammiccamenti e retromarce.

Splendidi i personaggi, folli, sciocchi, duri, sbruffoni, maneschi, sconclusionati, tutti, dai protagonisti ai comprimari, disegnati, mossi e animati con maestria dalla penna esperta e agile di Leonard.

Incredibilmente naturali, o almeno perfettamente rispondenti all’idea del parlato dei piccoli gangster che la migliore tradizione del nuovo cinema noir americano ha contribuito a creare in noi, i dialoghi.


Il romanzo Che razza di coppia di Elmore Leonard è edito in Italia da Net.




(1) Elmore Leonard, Che razza di coppia, Marco Tropea, Milano 2001, p. 53.

(2) San Martìn de Porres, nato in Perù nel 1579, dall’unione del governatore spagnolo Juan de Porres con la serva panamense Anna Velasquez, è probabilmente il santo più venerato di tutta l’America Latina e ricopre inoltre un particolare valore in quanto primo santo “nero” d’America.

(3) Si pensi, per esempio, agli sviluppi collegati ad una eventuale testimonianza di Padre Dunn nel processo contro Tony Amilia, suggerita dall’autore fin dal rientro del protagonista a Detroit.



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