Thursday, October 23, 2008

L- Paco Ignacio Taibo II: Stessa città stessa pioggia

(Particolare da Diego Rivera, Sogno di una notte domenicale nell'Alameda, 1947).


Hector Belascoarán Shayne è tornato in vita(1). Segnato sul dorso da una ragnatela di fori di proiettile e spaventato al punto da risvegliarsi all’interno di un armadio a muro (e con le mani tremanti e sudaticce che corrono in maniera automatica alla fondina ascellare) dopo essersi addormentato su un letto, il detective messicano, vivo abbastanza per riprendere il suo lavoro, viene ingaggiato, con il pretesto di vendicare una giovane moglie vittima di violenza domestica, dalla misteriosa e avvenente Alicia. Dopo un breve pedinamento Belascoarán si rende conto che Luke Medina, cubano espatriato a Miami appena giunto a Città del Messico, è in realtà un agente CIA impegnato nella organizzazione di un losco traffico d’armi e di stupefacenti (reso possibile dall’appoggio di alcuni alti papaveri della polizia messicana).

Deciso a chiarire la situazione, e far luce sui suoi datori di lavoro, oltre che su Medina(2), Belascoarán è pronto a rischiare nuovamente la vita. Alla fine, per cavarsi d’impaccio, avrà bisogno dell’aiuto di una banda di improbabili mariachis(3)...

 

Paco Ignacio Taibo II non si limita a parodiare, a sovvertire i clichés del romanzo Hard Boiled(4):  la sua prosa ironica e scorrevole, politicizzata ma fortunatamente priva di demagogia, attraversata da una forte vena populista  costringe il lettore a riflettere. Lo stile è fresco, divertente. I personaggi, piacevolmente farseschi (ma poi anche incredibilmente umani), si muovono e parlano come folli, dal surreale incipit al chiassoso finale dell'opera. L’intreccio, complesso e strutturato come si conviene ad un giallo, è risolto in una interminabile sequenza di incidenti ed errori che diverte e avvince il lettore.

 

Il romanzo Stessa città stessa pioggia di Paco Ignacio Taibo II è edito in Italia da Marco Tropea.

 

 

 

(1)La resurrezione di Belascoarán non è certo un fatto unico nella storia del giallo: persino Sherlock Holmes, morto nel 1893 al termine del romanzo The final problem fu in seguito resuscitato da Sir Arthur Conan Doyle anche per accontentare le insistenti richieste dei lettori. Se però la resurrezione di un eroe razionalista come Holmes richiedeva una spiegazione plausibile, nel caso dello strampalato e pragmatico Belascoarán, una ironica Nota dell’autore (Paco Ignacio Taibo II, Stessa città stessa pioggia, Marco Tropea Editore, Milano 2003, pp. 7-8), dal gusto squisitamente postmoderno, è più che sufficiente per i lettori, tanto più che, come spiega l’autore (Ivi, p. 7), i responsabili della resurrezione sono proprio loro.

(2)Il naturale odio provato dal detective nei confronti di Medina è rafforzato dalle informazioni avute da alcuni anonimi “amici” (servizi segreti messicani? Gruppi rivoluzionari? Cardenisti? Bande di contras avverse a quelle in affari con il cubano?) che lo vorrebbero direttamente coinvolto nell’omicidio di Che Guevara.

(3) Nel meraviglioso finale, come in un improbabile incrocio tra L’opera da tre soldi di Brecht e Weill e Desperado di Robert Rodriguez, alcuni squattrinati e strampalati mariachis assaltano, revolver in pugno, una banda di contrabbandieri nicaraguesi ed una di poliziotti messicani corrotti.

(4) Paco Ignacio Taibo II viola tutte le regole: il suo protagonista è assolutamente pavido (l'amplificazione delle paure del detective, erede diretto di una serie di investigatori duri e imperturbabili è esagerata, utilizzata in chiave anti-realistica fino a raggiungere effetti grotteschi), è tutt'altro che infallibile, non prova un amore particolare per la detection, ecc.

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