C- Xavier Gens: Hitman, l’assassino
Ispirato all’ omonima saga di videogame prodotta da Eidos interactive (ed in particolare a “Hitman 2: Silent Assassin”, secondo capitolo della serie), Hitman conquisterà gli appassionati di film d’azione con il suo ritmo sostenuto ed una certa piacevole ironia (che emerge raramente, ma in maniera naturale e per nulla forzata…), e gli amanti di video games troveranno piacevolmente familiari le scelte operate su inquadratura e montaggio (1).
Xavier Gens, regista francese di formazione televisiva, alla sua prima prova cinematografica, confeziona un prodotto piacevole e graficamente appagante, che predilige l’uso del ralenty all’insopportabile montaggio accelerato con musica in sincro (tranne che per la sequenza spiacevolmente illegibile dello scontro tra 47 ed il suo doppio…).
Un piccolo inserto metanarrativo: Fuggito dalla finestra del Grand Hotel, 47 entra in una stanza nella quale due ragazzini stanno giocando a “Hitman 2: Silent Assassin”.
Un film d’intrattenimento che fa il suo mestiere: intrattiene, e senza veicolare i messaggi politicamente devianti tipici dell'action movie contemporaneo americano...
(1) Le inquadrature angolate (intorno ai 45°) rispetto all’asse verticale (da sinistra a destra) e orizzontale (dall’alto in basso) che accompagnano il protagonista in allontanamento lungo i corridoi, l’uso della profondità di campo con inserimento di oggetti tra il primo piano ed il personaggio (che conferisce un’aria piacevolmente fragmentaria, mossa e naturale all’ambiente), la lentezza della macchina da presa, che esita fino all’uscita di campo del personaggio per offrire, dopo un rapidissimo e spiazzante stacco di montaggio, una nuova inquadratura molto angolata dall'alto (quasi in plongé), o lateralmente, rappresentano la perfetta trasposizione cinematografica di alcune tipiche scelte da videogames d’azione..
Labels: Cinema, Hitman, Olga Kurylenko, Timothy Olyphant, Video-games, Xavier Gens
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