Saturday, January 21, 2006

L- John Cheever: Il nuotatore

Un uomo attraversa la città nuotando nelle piscine dei vicini per tornare ad una casa che crede sua, ma che trova disabitata; due sposi in vacanza in campagna sono testimoni delle aspirazioni contrastanti di una vecchia signora, due governanti, un giardiniere e una bambina; una radio straordinaria trasmette ad una coppia le tristi conversazioni dei vicini creando conflitti tra i due e portandoli a riflettere sulla loro propria miseria.

John Cheever è un maestro di quell’America del racconto troppo spesso dimenticata, o citata senza cognizione.

A più riprese paragonato a Checov, Cheever costruisce, in questi brevissimi racconti, piccoli affreschi di vita alto-borghese di un’ America ricca e spensierata; come il più noto Raymond Carver (al centro di un’accorta ripubblicazione da parte di Minimum Fax), Cheever mantiene un tono neutrale, o francamente partecipe, e sono i personaggi stessi che, colti in momenti di particolare lucidità autocosciente rivelano la pochezza, l’ipocrisia, le contraddizioni di un certo modo di vivere borghese tutto americano.
In lui, come in Carver, la critica non deriva da uno stile moralizzante, e l’impulso moralistico, ammesso che ve ne sia uno, è da rintracciare nella “selezione” degli eventi narrati, mai nella narrazione degli stessi.
Lo stile di Cheever è lucido,distaccato, e mai commosso, meno minimale e antidescrittivo di quello svilppato da Carver (privo di quel senso d’attesa persistente al quale l’autore di “Cattedrale” ci ha abituati), e più legato alla grande tradizione del racconto americano classico.
Certamente da segnalare il racconto “una radio straordinaria”, piccolo capolavoro Kammerspiel.

Dal racconto “il nuotatore”, che da il titolo alla raccolta, è stato tratto l’omonimo film diretto da Frank Perry e interpretato da Burt Lancaster.


Grazie a Sara per avermi regalato questo libro.

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