Monday, December 05, 2005

L- Tennessee Williams: La primavera romana della signora Stone


La deriva della signora Stone, vedova cinquantenne e favolosa ereditiera, e la sua riscoperta dell’erotismo attraverso la solitudine..

La signora Karen Stone, ex attrice teatrale un tempo dotata di una straordinaria bellezza, si ritrova sola a Roma, e intraprenderà, sotto le spinte di una poco onesta contessa, una relazione con Paolo (“poco più che una marchetta” a detta della stessa contessa).

Quest’opera è essenzialmente il racconto di una solitudine tanto profonda da portare alla deriva, (quel momento in cui non si ha più contatto con le proprie azioni, fino al punto che queste ci appaiono senza senso) la storia di una donna che, non più giovane, e conscia del declino della sua bellezza, si rifugia in una serie di relazioni amorose di poche pretese.

La prosa di Tennessee Williams, fatta di frequenti metafore e descrizioni ambientali, non sembra essere al livello del suo stile drammaturgico, che si realizza sostanzialmente in una forma dialogica decisamente concisa e minimale, nel parlare dell’uomo comune, e forse anche sotto il comune;

dal punto di vista tematico, Williams riconferma in questo suo primo ed unico romanzo, l’amore per una certa forma di erotismo decadente che sembra essere comune anche ad altri grandi scrittori del sud (come Faulkner e Caldwell).

Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film diretto da José Quintero ed interpretato da Vivien Leigh (Karen Stone) , Warren Beatty (Paolo Di Leo) e Lotte Lenya (contessa).

Nota: L’interpretazione della contessa valse a Lotte Lenya (moglie del famoso compositore Kurt Weill) un Accademy Award come miglior attrice protagonista.

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