Tuesday, November 29, 2005

L- James Ellroy: Los Angeles nera

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Sotto il nome di Los Angeles Nera mondadori ripropone la trilogia del sergente Loyd Hopkins, personaggio a metà strada tra un orso moralista, e un marito fedifrago mentalmente disturbato.

Nonostante gli sforzi compiuti dall’autore per rendere la narrazione interessante (flashbacks, focalizzazione multipla ecc.), solamente il primo dei tre romanzi (“le strade dell’innocenza”) risulta discreto (se non appena leggibile); sulla qualità degli altri due romanzi (“Perché la notte” e “La collina dei suicidi”)meglio sorvolare.

Stile e intreccio dei tre romanzi ricordano più i telefilm polizieschi di basso livello che i grandi romanzi noir.

La lettura di questo “capolavoro” di Ellroy, autore decisamente acclamato, e spesso in cima alle classifiche, non può che confermare l’assunto secondo il quale “neo-noir”(almeno nella sua forma americana) sarebbe sinonimo di mediocrità.

Il lettore incredulo e perseverante si renderà conto che attività come l’uncinetto o la pesca hanno un valore culturale maggiore rispetto alla lettura di quest’opera.

Per concludere, un’ultima nota va alla scelta della mondadori, che traducendo il titolo originale “L.A. Noir” in “Los Angeles nera” ha privato l’opera della sua caratteristica di maggior pregio.

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