Tuesday, January 17, 2006

L-Giorgio Scerbanenco: Milano Calibro 9


Scerbanenco è certamente l’autore noir italiano; al di là della diatriba sulla presunta paternità del genere nella sua forma italiana, il livello della sua opera è certamente insuperato.
“Milano calibro 9” è forse la sua migliore raccolta di racconti criminali, tutti ambientati nell’Italia delle bettole, dei baretti, delle periferie e della piccola malavita.
Il linguaggio eccellente, il ritmo, la tecnica narrativa e i personaggi tondi e ben realizzati rendono Milano calibro 9 un’opera certamente interessante (forse la migliore dell’intera produzione scerbanenchiana), ed è inoltre storicamente rilevante il suo effetto su un certo tipo di cinema popolare italiano (si pensi a Fernando Di Leo ed ai suoi coevi mentre cercavano di ricreare un action ambientato nelle nostre metropoli).
Questi 22 racconti, molto brevi e nerissimi, sono decisamente inscrivibili in quel processo di dis-americanizzazione linguistica che segna lo stacco tra le prime esperienze noir italiane, ancora necessariamente legate ai grandi d’oltreoceano, e lo Scerbanenco poi passato alla storia.

Una curiosità: il racconto “Milano calibro 9” servì da soggetto per il film “La mala ordina” di Fernando Di Leo, mentre peril film “Milano calibro 9” (sempre di F. Di Leo) si prese spunto da altri racconti (ad esempio “Stazione centrale ammazare subito”).

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