L- Jean-Patrick Manchette: Piovono Morti
Foto: Jean-François Balmer, Eugène Tarpon nell'adattamento cinematografico di "Un mucchio di cadaveri" per la regia di Jacques Bral (Fra, 1984)
Torna Eugène Tarpon, già protagonista del romanzo “Un mucchio di cadaveri”; l’ ex poliziotto reduce da numerose avventure è tornato alla solita vita: poco noto, trascurato dai clienti d’alto livello e sempre sull’orlo del fallimento, tira avanti risolvendo piccoli casi di secondo ordine.
Quando il commissario Coccioli gli invia la vecchia signora Pigot, interessata a recuperare la figlia scomparsa, il detective, che si sta occupando solamente della sorveglianza di una farmacia i cui dipendenti sono sospettati di piccoli furti alla cassa, accetta il caso di buon grado.
La scomparsa della giovane Pigot sembra legata ad una banale fuga d’amore, ma ben presto le cose si complicano e Tarpon, che ancora non immagina l’esistenza di un legame tra i due casi dei quali si sta occupando, si trova ad aver a che fare con trafficanti di droga, ex ghestapo francesi, membri di una misteriosa comunità religiosa e, come al solito, poliziotti corrotti…
“Piovono Morti” è la seconda incursione di Manchette nel campo della detective story classica; l’autore conferisce alla vicenda (come al solito non priva di risvolti politici che restano però giustamente sommersi o appena affioranti da un intreccio difficilissimo) un taglio da romanzo hard-boiled americano ricorrendo ad una serie di clichés del genere (1) e lasciando al detective il compito di narrare la vicenda in prima persona; fautore di una forma di radicale behaviorismo letterario (e dunque abituato a limitarsi all’azione dei personaggi) Manchette rifiuta la tentazione di consegnare direttamente al lettore le riflessioni del protagonista/narratore, complicando così la ricostruzione dei fatti.
Complesso ed articolato ma rapido e violento, “Piovono morti” è un ponte gettato tra la detective story classica americana degli anni ’40 e ’50 ed il poliziesco d’azione di serie B-Z prodotto in Europa tra gli anni ’60 e ’70.
(1)La donna innamorata, l’inseguimento in automobile, la cattura del protagonista, i rapporti burrascosi con la polizia, l’ assoluta a-moralità dei metodi applicati dal detective nello svolgere il suo compito strettamente morale, rimandano in maniera palese ai romanzi della "cosiddetta scuola dei duri"…
Labels: Eugène Tarpon, Jean-Patrick Manchette, Letteratura, Letteratura Francese, Letteratura Noir, Polar, Poliziesco
0 Comments:
Post a Comment
<< Home