Sunday, October 18, 2009

Simone Sarasso e Daniele Rudoni: United We Stand

12 Gennaio 2013; gli “inviti” a smantellare gli armamenti atomici rivolti dal presidente americano al governo nordcoreano, si trasformano in un ultimatum. L’America minaccia l’intervento armato.
I cinesi ribattono: ogni azione militare americana in Corea sarà interpretata come una dichiarazione di guerra.
27 febbraio; pur senza l’appoggio dell’Unione Europea, gli americani attaccano Pyongyang.
28 febbraio; la città di Anchorage, Alaska, è rasa al suolo dall’atomica cinese.
8 aprile. A Roma, la candidata democratica Stella Ferrari festeggia, con i suoi elettori, la nomina a presidente del consiglio. La rivincita delle sinistre? Forse no; prontio all'azione in caso di vittoria dei "rossi", un manipolo di uomini in armi si è introdotto a Palazzo Chigi e, per assumere il potere, ha eliminato i rappresentanti dei vecchi, “molli”, governi di destra. È il primo colpo di stato dell’era repubblicana, l’atto inaugurale di una nuova dittatura militare.
In poche ore, Roma, Napoli, Torino e Milano si ritrovano in fiamme.
Miracolosamente scampata alle ricerche e ai rastrellamenti voluti dal “secondo duce”, Stella Ferrari, simbolo vivente della nuova resistenza, si rifugia in montagna, nella casa ereditata dai genitori partigiani, e, mentre il popolo si organizza per il contrattacco, si ritrova a fare i conti con il suo passato…

Ambientata in un futuro vicinissimo(1), “fantascientifico” o “fantapolitico” (ma, ahimé, non troppo fantasioso o inverosimile…) United We Stand, prima graphic-net-novel italiana(2), nasce dall’incontro di Simone Sarasso(testi) e Daniele Rudoni(matite), con il progetto di un film pubblicizzato e mai realizzato(3): l'omonimo United We Stand. Stimolato dal semplice titolo –una vera e propria trama, il fake-movie di Mattes, non l’ha mai avuta…- Sarasso ha costruito una sceneggiatura-romanzo di circa 100 pagine(4) che risulta, nella traduzione fumettistica, leggibile in maniera indipendente, ma piena di rimandi alla “trilogia sporca dell'Italia" (il trittico è ancora in fieri: sono usciti, per ora, i primi due volumi, Confine di Stato e Settanta), rispetto alla quale si manifesta come futuro “possibile”.
Scritto con la consueta maestria nella stesura del dialogo (d’altronde la graphic novel si regge proprio su questo...) e la tecnica mista alla quale i lettori di Sarasso sono ormai abituati (ma l'inserimento di testi di genere diverso -giornali, diari, telegiornali ecc.- risulta meno "spiazzante", più convenzionale all'interno di un fumetto...); disegnato con pochi tratti (che bastano, però, a conferire alle figure, tutte curate fino ai minimi particolari, grande spessore ed inatteso realismo) dall’ottimo Daniele Rudoni, United We Stand, grafic-net-novel dal chiaro taglio cinematografico(5), si nutre di una “deformazione” della realtà, di una “‘mistificazione’ del conosciuto”(6) che, lampante fin dalle prime pagine (dove i leader del governo uscente mostrano una fisionomia ben nota ai lettori...), crea particolari effetti metatestuali (si direbbe quasi un manifesto visivo di quella poetica sarassiana che propone il recupero dei materiali più vari -dal cinema d'intrattenimento al fumetto, dalla musica leggera alla letteratura di genere, alla TV con la sua recente tendenza seriale- e il loro riuso in narrazioni per il resto fortemente realistiche) nel cameo dell'autore: prestata (con trovata hitchockiana) la sua fisionomia al personaggio di “Talento”, braccio destro del bandito Ettore Brivido (già noto ai lettori del riuscitissimo Settanta), Sarasso fronteggia, in un serrato interrogatorio, Maurizio Merli, indimenticabile icona del cinema poliziottesco.

Frutto della collaborazione di un romanziere che non ha mai nascosto il suo amore per il fumetto(7) ed un fumettista di prestigio (Rudoni, classe 1977 è colorista per Marvel America e insegnante di "Tecnica del fumetto" all'Accademia delle Belle Arti di Novara), United We Stand è una prova elegante, innovativa, credibile, avvincente, perfettamente riuscita.

La graphic novel United We Stand di Simone Sarasso e Daniele Rudoni, è edita in Italia da Marsilio.



(1)L’anno 2013, date le assurde preoccupazioni relative al 2012 e alla famigerata profezia dei Maya, è certamente una scelta più che appropriata per una narrazione dai toni marcatamente post-apocalittici.
(2)L’idea centrale di United we stand è assolutamente interessante: al racconto principale, relativo al colpo di stato e pubblicato in volume, si intrecciano una serie di narrazioni tangenziali, firmate da nomi di prestigio della letteratura “di genere” italiana (si, lo so, la definizione è passata di moda, ma per me, che della passione per il “genere” ho fatto motivo di vanto, sopprimere questa ormai “obsoleta” etichetta è un compito piuttosto arduo…), scaricabili (gratuitamente) in formato pdf dal sito http://www.unitedwestand.it/. Grazie a questa scelta, l’universo parallelo di United We Stand, raccontato per ora dalle voci di S. Di Marino, P. Roversi, Kai Zen, E. Maggi, A. Briganti, P. Franchini, JP Rossano, M. Di Giulio, L. Ghinelli, D. Mantovani, A. Talia, si ritrova al centro di un processo di arricchimento potenzialmente infinito.
(3)Nel 2005, manifesti e locandine del film (che, stando alla campagna pubblicitaria, avrebbe dovuto essere interpretato da due ignari Ewan McGregor e Penelope Cruz) hanno invaso le strade delle maggiori capitali europee, e gli spazi pubblicitari di importanti riviste e quotidiani. L’intera campagna era, in effetti, frutto e oggetto di una riflessione d’artista sulla pubblicità e sul sistema della comunicazione. La documentazione fotografica della campagna è stata esposta nel 2005 all’interno della “Postmasters Gallery” di New York. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito degli artisti Eva e Franco Mattes (http://www.0100101110101101.org/home/unitedwestand/intro.html)
(4)Cfr. Daniele Rudoni, Sedici noni: La matita e la macchina da presa, p. 171, in Simone Sarasso e Daniele Rudoni, United We Stand, Marsilio, Venezia 2009, pp. 171-172.
(5)Per le questioni tecniche relative alla costruzione dell’effetto cinematografico, si rimanda al già citato Daniele Rudoni, Sedici noni: La matita e la macchina da presa.
(6)Ivi, p. 172.
(7)Già in Turkemar (racconto d'esordio di Sarasso, ripubblicato nel 2007 come romanzo breve per i tipi di Effequ) la biografia di Fred Buscaglione incontrava suggestioni -ma, anzi, vere e proprie citazioni- da fumetto marveliano.

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2 Comments:

At 9:53 AM, Blogger Liberidiscrivere said...

Veramente interessante Fabrizio bel colpo :)

 
At 2:00 PM, Blogger fabriziofb said...

Grazie...

 

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