L- James Grady: I sei Giorni del Condor
Metà anni ’70; l’agente Malcom lavora per una sezione distaccata della CIA incaricata del controllo delle “fonti aperte” (libri, fumetti, giornali, telegiornali…) per individuare eventuali messaggi cifrati trasmessi dallo spionaggio di altri paesi.Un giorno, uscito per una commissione, torna in ufficio e trova tutti i suoi compagni brutalmente assassinati.
Cosa è successo? Chi può aver sterminato una mezza dozzina di agenti di poco conto, e perché?
Malcom (nome in codice “condor”) si mette in contatto con l’organizzazione, ma, scoperta la presenza di agenti corrotti sarà costretto a cavarsela da solo…
L’intreccio ben costruito (in alcuni punti quasi un meccanismo ad orologeria) controbilancia alcune carenze stilistiche (la parte iniziale è abbastanza noiosa da scoraggiare i meno motivati, le due o tre scene di sesso sono piuttosto dozzinali…) tutto sommato insufficienti a rovinare un romanzo decisamente gradevole.
La psicologia dei personaggi è piatta, e poco sviluppata, ma infondo così si addice ad un romanzo che fa della focalizzazione esterna (genettianamente parlando) uno dei suoi punti di forza.
Un romanzo discreto, scritto da un autore non privo di mestiere (certo non ci si spingerà a dire con Grisham che Grady sia un “maestro dell’intreccio”…).
I sei giorni del condor è edito da Marco Tropea editore, serie “net”.
Labels: Faye Dunaway, James Grady, Letteratura, Letteratura Americana, Robert Redford, Sidney Pollack, Spionaggio
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