Tuesday, December 23, 2008

In risposta a Luca Conti



Pubblichiamo qui, per dargli maggiore visibilità, un commento di Luca Conti al post relativo al romanzo Il caso sbagliato, di James Crumley.

Grazie della bella recensione. Il fatto che "Il caso sbagliato", però, sia stato ripubblicato in Italia (e, soprattutto, ritradotto) dopo la scomparsa di Crumley è, purtroppo, una triste coincidenza, visto che il libro era già in programma per Einaudi da un bel pezzo; tanto che Crumley è morto proprio nei giorni in cui stavo rivedendo la traduzione.

E diciamo anche che, almeno nel caso di Crumley, non si tratta proprio di una "tardiva riscoperta", visto che Stile Libero ha iniziato a pubblicare e ripubblicare i suoi libri fin dal 2001 (ne sono già usciti quattro, a fine 2009 uscirà la mia nuova traduzione di "Dancing Bear" e poi, a scadenza annuale, "Il confine dell'inganno" e "L'anatra messicana").

Grazie di nuovo

Luca Conti


Innanzitutto grazie per essere intervenuto su questo piccolo blog: qui siamo suoi fan sfegatati.
Ovviamente quando scrivo "tardiva riscoperta" non mi riferisco agli esperti del settore e ai fanatici del genere (in questa seconda categoria mi inserisco anche io...), ma piuttosto al grande pubblico. È un po' la solita vecchia storia: Crumley è uno degli imperdibili della "nuova" letteratura Hard Boiled, e purtroppo mi pare che si stia facendo il suo nome (sul web come a stampa) molto più spesso ora che è scomparso, rispetto a prima. La collana "Stile Libero" è una vera garanzia, e chiunque sia appassionato di un certo genere di letteratura americana (e non solo), se ne rende conto anche solo sfogliandone il catalogo, ma, purtroppo, mentre alcuni titoli circolano, se ne parla ecc., altri rimangono ingiustamente poco letti e/o discussi: penso non solo ai romanzi L'ultimo vero bacio, Una vera follia e La terra della menzogna, molto meno noti di quanto meriterebbero, ma anche a opere quali Gli amici di Eddie Coyle di Higgins e I ragazzi del coro di Wambaugh (quest’ultimo stranamente poco discusso, dato che è stato oggetto di una notissima trasposizione cinematografica firmata R. Aldrich, e dato che è osannato a più riprese da James Ellroy).
Scrivendo "tardiva riscoperta", mi riferivo a tutta una serie di curiosi, richiamati alla lettura in seguito alla notizia della morte dell'autore: ovviamente so che la pubblicazione di Crumley da parte di Einaudi non è iniziata quest'anno, e mai mi permetterei di accusare la casa editrice di aver tentato di cavalcare la morte dell'autore a fini pubblicitari, ma, dato che tanti lettori stanno scoprendo, a fine 2008, romanzi come L'ultimo vero bacio (uscito nel 1978 ed edito dal 2004), La terra della menzogna (2001, in Italia collezione “Stile Libero” dal 2002) e Una vera follia (2005, trad. it. 2005), l’espressione mi sembra quanto mai appropriata, tanto più che la scoperta di un autore defunto (ed è questo che sta succedendo a molti) è “tardiva” per definizione.
Ritiro, ovviamente, quel “peccato che per ripubblicare un romanzo come Il caso sbagliato si sia dovuta attendere la dipartita dell’autore”, e lo sostituisco con un ben più accettabile (spero) e soprattutto incontestabile “peccato che la ripubblicazione di un romanzo come Il caso sbagliato sia avvenuta solo in seguito alla dipartita dell’autore”.
Io nel mio piccolo consiglio sempre a tutti di leggere Crumley (ma forse dire che "cerco di obbligare" la gente a leggerlo è più corretto), e non so dirle quanto mi senta sollevato per l’annuncio della pubblicazione di Dancing Bear (la cui traduzione in edizione Mondadori mi era parsa piuttosto bruttina), Il confine dell'inganno e L'anatra messicana.
Ciò detto, non mi resta dunque che ringraziarLa, da parte mia e di tutti i lettori, per la partecipazione e per le precisazioni.

Fabrizio Fulio - Bragoni


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