Wednesday, December 26, 2007

L- Cornell Woolrich: Angelo Nero

La giovane e bella Alberta French (“Viso d'angelo”, la chiama suo marito quando sono soli) è felicemente sposata con un uomo dolce e premuroso…. Apparentemente destinata ad una vita tranquilla, la ragazza si accorge d'un tratto dello strano comportamento del marito, che comincia a rientrare tardi, le presta poca attenzione, non si rivolge più a lei con il consueto affettuoso soprannome… Decisa a chiarire i motivi di questo strano atteggiamento, Alberta scopre l’esistenza di una relazione tra suo marito e l’affascinante attricetta Mia Mercer; pronta a tutto , decide allora di affrontare la donna di persona, ma, arrivata all’ appartamento di questa, la trova morta…Il senso di sollievo si trasforma in paura quando Alberta scopre che il maggiore indiziato per l’omicidio (e dunque anche il primo candidato per la sedia elettrica) è proprio suo marito…
Viso d’angelo non ha scelta: per salvare l’uomo che ama dovrà calarsi negli stessi pericolosi ambienti frequentatati da Mia…

Estraneo alle preoccupazioni realistiche in sede narrativa (ma non in sede stilistica…), Woolrich costruisce in “Angelo Nero”, una trama ad orologeria, che funziona grazie ad una serie di strane, incredibili, coincidenze che passano inosservate al lettore (solo perché trattate dalla mano di un maestro), per riaffacciarsi chiare alla memoria solo al momento giusto.(1)
Narrato in prima persona dalla protagonista Alberta (la cui psicologia sembra, se si escludono i toni melò che prendo qua e là il sopravvento, assolutamente credibile), scritto nel consueto meraviglioso stile secco e dal passo corto (che contribuisce a creare il ritmo sostenuto della narrazione), “Angelo Nero” si apre, senza riuniciare alla suspence, all’effetto sorpresa, al suo essere opera d’intrattenimento e di genere, ad amare e profonde riflessioni sui temi del destino, del tradimento, delle relazioni umane…

Dal romanzo “Angelo Nero” di Cornell Woolrich è stato tratto (con i soliti rimaneggiamenti dell’intreccio, in questo caso assolutamente inutili…), nel 1949, l’omonimo film diretto da Roy William Neill e interpretato da Dan Duryea, June Vincent e Peter Lorre.

“Angelo Nero” di Cornell Woolrich è edito in Italia da Fanucci.


(1) Anche dopo due letture non si riesce a dire cosa sia a richiamare alla mente, a venti pagine dalla fine, l’aria di mistero (magicamente dimenticata) che aveva avvolto il personaggio di Ladd…

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Tuesday, December 25, 2007

AUGURI


Nonsolonoir.blogspot.com augura un buon natale a tutti i lettori.

Saturday, December 15, 2007

C- Xavier Gens: Hitman, l’assassino

L’agente 47 (Timothy Olyphant, “Live Free or Die Hard” ) è un silenzioso superkiller allevato da una misteriosa confraternita religiosa nota come l’ “Organizzazione”. Addestrato, fin da tenera età al combattimento corpo a corpo, all’uso di armi da fuoco, da taglio, degli esplosivi, 47 è divenuto un infallibile mercenario impiegato in operazioni di altissimo livello.Ingaggiato da un cliente sconosciuto per eliminare il presidente russo Belicov, il killer si ritrova, in seguito ad una serie di avvenimenti poco chiari, tradito dall’Organizzazione e braccato da servizi segreti ed interpol.47 è pronto a tutto per andare in fondo alla faccenda e vendicarsi di chi l’ha tradito, anche a rapire l’amante di Belicov (la bella e quasi esordiente Olga Kurylenko) e servirsene, ma l’incontro con la ragazza rischia di incrinare la sua fredda professionalità…

Ispirato all’ omonima saga di videogame prodotta da Eidos interactive (ed in particolare a “Hitman 2: Silent Assassin”, secondo capitolo della serie), Hitman conquisterà gli appassionati di film d’azione con il suo ritmo sostenuto ed una certa piacevole ironia (che emerge raramente, ma in maniera naturale e per nulla forzata…), e gli amanti di video games troveranno piacevolmente familiari le scelte operate su inquadratura e montaggio (1).

Xavier Gens, regista francese di formazione televisiva, alla sua prima prova cinematografica, confeziona un prodotto piacevole e graficamente appagante, che predilige l’uso del ralenty all’insopportabile montaggio accelerato con musica in sincro (tranne che per la sequenza spiacevolmente illegibile dello scontro tra 47 ed il suo doppio…).

Un piccolo inserto metanarrativo: Fuggito dalla finestra del Grand Hotel, 47 entra in una stanza nella quale due ragazzini stanno giocando a “Hitman 2: Silent Assassin”.

Un film d’intrattenimento che fa il suo mestiere: intrattiene, e senza veicolare i messaggi politicamente devianti tipici dell'action movie contemporaneo americano...


(1) Le inquadrature angolate (intorno ai 45°) rispetto all’asse verticale (da sinistra a destra) e orizzontale (dall’alto in basso) che accompagnano il protagonista in allontanamento lungo i corridoi, l’uso della profondità di campo con inserimento di oggetti tra il primo piano ed il personaggio (che conferisce un’aria piacevolmente fragmentaria, mossa e naturale all’ambiente), la lentezza della macchina da presa, che esita fino all’uscita di campo del personaggio per offrire, dopo un rapidissimo e spiazzante stacco di montaggio, una nuova inquadratura molto angolata dall'alto (quasi in plongé), o lateralmente, rappresentano la perfetta trasposizione cinematografica di alcune tipiche scelte da videogames d’azione..

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Friday, December 07, 2007

L- Richard Stark: Comeback, colpo su colpo


William Archibald è un predicatore televisivo di grande seguito e scarsa onestà.
Più attento agli aspetti mediatici della sua “crociata”, che a quelli morali, il “religioso” gira l’America organizzando manifestazioni negli stadi per raccogliere offerte dai suoi fedeli.
Quando Tom Carmody, giovane e zelante membro della congregazione, si rende conto dell’ipocrisia del predicatore, decide di punirlo spingendo George Liss (un ex-galeotto che Tom dovrebbe riportare sulla retta via…) ad organizzare una rapina a suo danno.
Contattato da Liss, e convinto dalla presenza del fidato “collega” Ed Mackey, Parker accetta di partecipare al colpo.
La rapina va a segno, nonostante i ripensamenti e le preoccupazioni dell’onesto (quasi) Carmody, ma alla prima occasione Liss tenta di uccidere i complici per tenersi il malloppo.
Messo in fuga da Parker, il traditore torna presto all’attacco per recuperare il bottino, intanto, oltre alla polizia, ed al servizio di sicurezza del predicatore Archibald, una misteriosa banda di malviventi, decisa a tentare il “colpo su colpo”, è sulle tracce dei rapinatori…

Teso, freddo,cinico, affilato, veloce, a tratti grottesco (1), totalmente privo di espedienti iper-tecnologici, “Comeback”, che inaugura la seconda serie dei romanzi di Parker (l’autore Richard Stark, alias Donald E. Westlake, Tucker Coe, Samuel Holst ecc., ha ripreso in mano il personaggio nel 1997, a vent’anni dall’avvenura precedente) è la perfetta testimonianza delle possibilità residue della letteratura di genere, in un epoca di crisi e volgarizzazione del cinema di genere…
Il romanzo Come back di Richard Stark, momentaneamente fuori catalogo (anche se la casa editrice Alacràn ha già annunciato la ripubblicazione di tutta la seconda serie di Parker-), era edito in Italia da Sonzogno nella brillante (ma ahimé defunta dopo appena 8 uscite) collana “Diabolik presenta”

(1) Si pensi al meraviglioso confronto iniziale tra i tre uomini armati di doppietta e l’ingenuo Carmody piangente e tremante nel suo travestimento da angelo …

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